La sagra dell’uva e del vino di Capena, evento tradizionale atteso da cittadini e turisti in provincia di Roma, è stata segnata da una tragedia che ha scosso l’intera comunità. Lo storico giostraio del paese è morto dopo essere stato brutalmente aggredito da un gruppo di giovani durante i festeggiamenti. Quella che doveva essere una serata di festa e divertimento si è trasformata in un drammatico episodio di violenza, lasciando una famiglia nel dolore e la città intera sotto choc.
Una famiglia nel dolore: la comunità si stringe intorno ai Cena
Il giostraio lascia la moglie e tre figli, tutti presenti al momento dell’aggressione e anch’essi feriti, seppur in modo meno grave. La scena della violenza, consumatasi davanti agli occhi dei cittadini radunati attorno alle giostre, ha scosso profondamente la comunità di Capena.
“A un certo punto, dalla vicina giostra dei seggiolini volanti, sono arrivati alcuni ragazzi. Hanno iniziato a sedersi sul discovolante, la giostra di papà, ma senza pagare. Papà è stato aggredito alle spalle. Gettato a terra e preso a calci e pugni”, hanno raccontato i figli a RomaToday.
In segno di cordoglio, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e invitato la popolazione a un minuto di silenzio, mentre sui social si moltiplicano i messaggi di vicinanza e la proposta di una fiaccolata per ricordare “Luigi” e chiedere giustizia.
Sulla salma sarà eseguita l’autopsia, mentre le forze dell’ordine continuano a ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione, che ha portato inizialmente alla denuncia di nove persone per rissa aggravata.
Capena, brutale pestaggio alla sagra del vino: giostraio muore dopo giorni di agonia
Non ce l’ha fatta Stefano “Luigi” Cena, il giostraio di 64 anni rimasto vittima di un violento pestaggio avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 ottobre a Capena, durante i festeggiamenti per la sagra dell’uva. L’uomo era stato colpito nel corso di una rissa scoppiata in piazza, ferito gravemente e trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Andrea, dove era entrato in coma il 10 ottobre.
Le lesioni riportate si sono rivelate troppo gravi e, nella mattinata del 14 ottobre, il cuore di Cena ha smesso di battere, segnando la tragica conclusione di giorni di lotta per la vita. Le indagini, coordinate dai carabinieri e dalla Procura di Tivoli, sono ora al centro di una nuova fase.