Milano, 28 mag. (Adnkronos) – "Il caso Garlasco? Comunque vada, finirà male". Ne è convinto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio che in un'intervista al Corriere della Sera torna a parlare dell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi e sulla condanna definitiva, dopo due assoluzione, dell'allora fidanzato Alberto Stasi. A quasi 18 anni dai fatti e una sentenza della Cassazione del 2015 la Procura di Pavia torna sulla vicenda e indaga su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già archiviato due volte da altri due giudici di Pavia.
"O il detenuto è innocente, e allora ha sofferto una pena atroce ingiustamente. O è colpevole e allora è l’attuale indagato a dover affrontare senza colpe un cimento doloroso, costoso in termini di immagine, di spese e di sofferenze" sottolinea il ministro. "Dopo un proscioglimento è irragionevole una condanna. Soprattutto se le assoluzioni sono due. Come puoi condannare 'al di là di ogni ragionevole dubbio', se due giudici hanno già dubitato? In generale se vengono acquisite nuove prove a carico dell’imputato, prima che la sentenza passi in giudicato, si deve rifare il processo ex novo. Non inserirle nel fascicolo già formato, come avviene in appello". Per due ragioni: "Se ci sono nuove prove contro, bisogna riesaminarle in contraddittorio con la difesa, accanto a quelle a favore. Insomma bisogna ritornare daccapo. L’altra è anche più importante. Con il sistema attuale sottrai all’imputato il diritto a un doppio giudizio di merito. Se il tribunale assolve e la corte condanna, puoi solo ricorrere per Cassazione per motivi di legittimità. E il secondo giudizio di merito, colpevolezza o meno, va a farsi benedire".
Per Nordio "L'errore è sempre in agguato. È la legge che è sbagliata. Ci abbiamo già ripensato con la riforma introdotta due anni fa, per i reati minori. La separazione delle carriere è prodromica. La riforma costituzionale, proprio perché intende attuare il processo accusatorio anglosassone, è prodromica a un codice di procedura penale dove sarà rivisto anche il sistema delle impugnazioni". Se sarà la prossima riforma? "Stiamo già studiando ma naturalmente aspettiamo l'esito del referendum" conclude il ministro Nordio.