La scomparsa di Cinzia Pinna, giovane donna di 33 anni originaria di Castelsardo, ha scosso profondamente la comunità sarda. Dalla notte tra l’11 e il 12 settembre non si hanno più notizie di lei: l’ultimo segnale del suo cellulare è stato registrato nella zona del porto di Palau, poco dopo aver trascorso la serata in un locale.
Da quel momento si è aperto un vuoto colmato soltanto da interrogativi, indagini serrate e sospetti che hanno portato a un clamoroso sviluppo giudiziario con il fermo di due uomini.
Cinzia Pinna scomparsa in Sardegna
La notte tra l’11 e il 12 settembre segna l’ultima volta in cui Cinzia Pinna, 33enne originaria di Castelsardo, è stata vista in vita. La giovane si trovava a Palau, dove aveva trascorso la serata in un locale, non lontano dal porto. Intorno alle 3.20 il segnale del suo cellulare è stato registrato per l’ultima volta proprio in quell’area, per poi spegnersi definitivamente.
Da allora nessuna traccia della donna è emersa, nonostante le intense ricerche condotte da carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile e volontari. La Procura di Tempio Pausania ha avviato un’inchiesta ipotizzando i reati di omicidio e occultamento di cadavere.
Cinzia Pinna scomparsa in Sardegna: arrestato imprenditore
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Cinzia avrebbe trascorso la sua ultima serata in compagnia di due uomini: un 26enne milanese, ora accusato di aver contribuito a occultare un cadavere, e il 41enne Emanuele Ragnedda, imprenditore vinicolo molto conosciuto in Gallura, sospettato invece di omicidio. Ragnedda, appartenente a una famiglia di spicco nel settore vitivinicolo e fondatore della cantina ConcaEntosa, è stato fermato dai carabinieri mentre tentava la fuga via mare a bordo di un gommone, poi ritrovato distrutto sugli scogli.
Le indagini si sono concentrate anche nella sua vasta tenuta agricola tra Arzachena e Palau, dove gli specialisti del Ris di Cagliari hanno eseguito accertamenti tecnici alla ricerca di elementi utili. Nel frattempo, i legali del giovane milanese hanno sostenuto che il loro assistito non avesse rapporti di amicizia con Ragnedda e non conoscesse Cinzia, definendo inspiegabile il suo coinvolgimento.