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Il conflitto in Ucraina ha lasciato un segno indelebile sui soldati russi, portando a una crisi psicologica crescente. Un esempio emblematico è la storia di Andrei Burychin, un giovane di 22 anni che, dopo essere stato ferito durante i combattimenti, ha vissuto esperienze devastanti che hanno influenzato profondamente la sua salute mentale.
Dopo un ricovero in un ospedale psichiatrico a Ekaterinburg, Burychin è stato dimesso con una diagnosi preoccupante.
La sua vita ha preso una piega drammatica quando ha iniziato a bere e ha tentato di tornare alla sua unità, mostrando segni evidenti di stress psicologico.
La crescente crisi mentale tra i soldati
Non è solo la storia di Burychin a riflettere una realtà allarmante. Con il conflitto russo-ucraino che si protrae da anni, i rapporti indicano un aumento dei casi di disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e di dipendenza da alcol tra i soldati, sia quelli in servizio regolare che quelli mobilitati. Recenti studi indipendenti hanno iniziato a rivelare l’ampiezza di questa crisi di salute mentale.
I dati sui soldati russi
Un’indagine condotta da un team di 16 psichiatri ha esaminato 140 soldati presso l’Ospedale Psichiatrico di Mosca, rivelando che circa la metà di loro era affetta da PTSD al momento del ricovero. Più del 70% dei partecipanti ha segnalato di avere reminiscenze intrusive legate alle esperienze di combattimento.
Con il passare del tempo, la situazione sembra migliorare per alcuni, poiché solo il 18,6% dei soldati dimessi manteneva la diagnosi di PTSD. Tuttavia, molti di loro sono stati riconsiderati con diagnosi di disturbi mentali organici, disturbi affettivi o dipendenza da alcol, rivelando l’ampiezza delle complicazioni psicologiche che affrontano.
Il ruolo dell’alcol e della solitudine
Il consumo di alcol tra i soldati è spesso una risposta all’isolamento e alla frustrazione. Un esperto in psicologia ha osservato che molti soldati si sentono alienati e arrabbiati nei confronti dei civili, che vivono le loro vite senza rendersi conto delle atrocità della guerra. Questo sentimento di impotenza e di mancanza di supporto può spingerli verso comportamenti distruttivi, come l’abuso di alcol.
Testimonianze dai soldati
Attraverso i social media, i soldati esprimono frequentemente il loro dolore e le loro esperienze. Alcuni cercano disperatamente aiuto, mentre altri parlano di incubi ricorrenti e di stati d’animo instabili. Un soldato ha descritto come, dopo mesi di combattimenti, le sue notti siano afflitte da sogni in cui viene catturato e vede i suoi compagni morire, un chiaro segno dell’angoscia che prova.
Le famiglie dei soldati, a loro volta, si uniscono in gruppi di supporto online, condividendo storie di PTSD, esplosioni di violenza e dipendenze. Alcuni cercano specialisti in grado di offrire aiuto senza conseguenze per la carriera dei loro cari.
Il rischio di suicidio tra i veterani
Un altro aspetto preoccupante della crisi di salute mentale tra i soldati russi è l’aumento dei comportamenti suicidi. Uno studio condotto a Novosibirsk ha rivelato che il 24% dei soldati analizzati era stato ricoverato dopo un tentativo di suicidio. I ricercatori hanno notato che i tentativi di suicidio erano più comuni tra coloro che presentavano sintomi di PTSD.
La mobilitazione avvenuta nell’autunno del 2022 ha ulteriormente aumentato il rischio, complicando ulteriormente la situazione per molti di loro. Questo è un problema serio e complesso, amplificato dalle norme culturali che vedono la richiesta di aiuto come un segno di debolezza.
Dopo un ricovero in un ospedale psichiatrico a Ekaterinburg, Burychin è stato dimesso con una diagnosi preoccupante. La sua vita ha preso una piega drammatica quando ha iniziato a bere e ha tentato di tornare alla sua unità, mostrando segni evidenti di stress psicologico.0