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Conflitti Marittimi: La Guardia Costiera Cinese e i Pescatori Filippini in Lotta per il Mare

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La Guardia Costiera Cinese ha condotto un attacco contro i pescatori filippini, causando numerosi feriti e danni significativi alle imbarcazioni.

Nell’ultimo episodio di un lungo conflitto marittimo, la guardia costiera cinese ha attaccato alcuni pescatori filippini, causando feriti e importanti danni a due imbarcazioni. L’incidente si è verificato vicino allo sabina shoal, una zona strategica nel Mar Cinese Meridionale, che rientra nell’area economica esclusiva delle Filippine.

Dettagli dell’incidente

Secondo le informazioni riportate dalla guardia costiera filippina, l’attacco ha avuto luogo in un’area ricca di pesce, a circa 150 km dall’isola di Palawan.

Durante l’operazione, i pescatori sono stati assaliti da navi cinesi, che hanno utilizzato potenti cannoni ad acqua e strategie di blocco. Tre pescatori sono stati feriti e le loro imbarcazioni hanno subito danni considerevoli.

Le conseguenze per i pescatori

Le ferite riportate dai pescatori includono contusioni e ferite aperte, come evidenziato dal portavoce della guardia costiera filippina, il commodoro Jay Tarriela. Durante l’incidente, alcune navi cinesi hanno anche tagliato le linee di ancoraggio di diverse imbarcazioni filippine, mettendo in pericolo la sicurezza degli equipaggi.

Reazioni internazionali e dichiarazioni ufficiali

In risposta alle azioni aggressive della guardia costiera cinese, la guardia costiera filippina ha chiesto il rispetto delle norme internazionali, sottolineando l’importanza di proteggere la vita in mare. La guardia costiera ha affermato che le sue navi sono state ostacolate nel tentativo di fornire assistenza ai pescatori feriti, ma sono riuscite a raggiungerli e fornire le cure necessarie.

La posizione della Cina

La Cina ha giustificato le sue azioni come misure legittime per mantenere la sovranità territoriale sul sabina shoal, rinominato Xianbin Jiao. Le autorità cinesi hanno accusato i pescatori filippini di intrusione nelle acque che considerano di loro pertinenza. Questa affermazione è stata interpretata dai funzionari filippini come un’ammissione di colpevolezza.

Il contesto più ampio delle tensioni marittime

Il Mar Cinese Meridionale rappresenta una delle rotte commerciali più trafficate al mondo, caratterizzata da una complessità di rivendicazioni territoriali. Oltre alla Cina e alle Filippine, anche altri paesi come Brunei, Indonesia, Malesia e Vietnam avanzano pretese su queste acque. Nel 2016, un tribunale internazionale ha stabilito che le rivendicazioni cinesi superano i limiti legali previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Tuttavia, la Cina ha rifiutato di riconoscere questa sentenza.

Le tensioni tra le navi cinesi e quelle filippine non sono nuove; si sono verificati numerosi scontri e accuse reciproche negli ultimi anni. Solo pochi mesi fa, un altro incidente ha visto una nave cinese speronare un’imbarcazione governativa filippina nelle Isole Spratly, seguito da un attacco con un cannone ad acqua a una nave filippina vicino allo Scoarborough Shoal.

Nel contesto attuale di conflitti marittimi, l’impegno delle Filippine nella salvaguardia dei propri diritti e nella protezione della sicurezza dei pescatori risulta cruciale. Le autorità filippine ribadiscono l’importanza di rispettare le leggi internazionali per garantire la sicurezza nelle acque contese.