Il Financial Times ha rivelato che Usa e Ue sono vicini a raggiungere un’intesa storica sui dazi, con l’obiettivo di ridurre le tariffe. Dopo mesi di tensioni commerciali e contenziosi che hanno coinvolto settori chiave dell’economia globale, questo possibile accordo potrebbe segnare una svolta nei rapporti commerciali transatlantici. L’intesa, ancora in fase di definizione, mira a stabilire regole più chiare e stabili per il commercio tra le due superpotenze economiche, favorendo un clima di cooperazione e sviluppo reciproco.
Le contromisure europee e il piano anti-coercizione: la risposta all’eventuale fallimento delle trattative
Nel caso in cui l’accordo sui dazi non venisse raggiunto, la Commissione europea ha predisposto un pacchetto unico di contromisure da 93 miliardi di euro che dovrebbe entrare in vigore dal 7 agosto, unificando due liste precedenti di sanzioni che erano state temporaneamente sospese in attesa dei negoziati. Il piano prevede non solo dazi su beni ma anche misure contro i servizi e l’utilizzo dello strumento di anti-coercizione, che potrebbe limitare l’accesso delle aziende americane a settori chiave dell’economia europea come gli appalti pubblici, i mercati finanziari e la tutela dei brevetti.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato la necessità di rafforzare il partenariato con gli Stati Uniti, pur guardando anche ad altre aree del commercio globale per mantenere stabilità e indipendenza economica.
Dazi, il Financial Times annuncia l’intesa Usa-Ue: cosa prevede l’accordo
Secondo quanto riferito dal Financial Times, l’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno trattando un’intesa commerciale che prevede dazi fissi al 15% sulle importazioni europee, ispirata al modello dell’accordo recentemente raggiunto da Donald Trump con il Giappone.
Bruxelles sembrerebbe disposta ad accettare questo compromesso per scongiurare l’aumento delle tariffe americane fino al 30% previsto entro il primo agosto. La Commissione Europea ha già presentato una bozza dell’intesa agli ambasciatori dei Paesi membri, a seguito di negoziati con Washington. Attualmente, gli esportatori europei versano dazi addizionali del 10% sui beni diretti negli Stati Uniti, che si sommano a tariffe preesistenti di circa il 4,8%.
Il nuovo accordo includerebbe l’azzeramento o la riduzione dei dazi su alcuni prodotti strategici come aerei, alcolici e medicinali, oltre a una significativa riduzione dei dazi sulle automobili, oggi al 27,5%. Tuttavia, fonti Usa hanno evidenziato che la situazione resta fluida e soggetta a modifiche. Nel frattempo, l’Unione Europea continua a preparare contromisure tariffarie fino al 30% nel caso in cui le trattative non giungano a un esito positivo entro la scadenza fissata.