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Dazi e Pil, l’effetto Trump sull’Italia: le preoccupazioni del ministro Giorgetti

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Dazi al 15%, l’Italia teme ricadute su Pil e occupazione: Giorgetti lancia l’allarme, arrivano le stime di Svimez e Codacons.

L’Italia osserva con crescente preoccupazione le mosse dell’amministrazione Trump sul fronte commerciale. L’annuncio dei nuovi dazi rischia di avere ripercussioni significative anche per il nostro Paese. A lanciare l’allarme è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che richiama l’attenzione su scenari economici tutt’altro che rassicuranti.

Export, occupazione e prezzi: cosa rischia davvero l’Italia

Oltre ai timori sollevati dal governo, emergono stime dettagliate sugli impatti potenziali dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Ue. Secondo lo Svimez, l’introduzione di dazi al 15% potrebbe ridurre il Pil italiano fino a 6,3 miliardi di euro e colpire le esportazioni per oltre 8,6 miliardi, soprattutto nei settori farmaceutico, meccanico e agroalimentare.

Il Sud Italia e la Lombardia sarebbero tra le aree più penalizzate, con migliaia di posti di lavoro a rischio. Il Codacons, dal canto suo, segnala anche un possibile effetto domino sui prezzi al consumo: l’aumento dei costi delle importazioni potrebbe pesare fino a 4,2 miliardi di euro l’anno sui bilanci delle famiglie italiane, con ripercussioni anche sull’inflazione e sulla politica monetaria della BCE.

Intanto, mentre alcune categorie di beni – come jeans, cosmetici e alcuni alimenti – resteranno esenti dalle contromisure europee, altri settori rischiano rincari consistenti. La trattativa tra Bruxelles e Washington, in ogni caso, è ancora in corso e molte partite cruciali, in particolare sull’agroalimentare, restano aperte.

Dazi di Trump, quanto peseranno sul Pil dell’Italia: il preoccupante annuncio di Giorgetti

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha messo in guardia sugli effetti che le nuove tariffe commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea potrebbero avere sull’Italia. Rispondendo al question time alla Camera, ha spiegato che i dazi al 15% introdotti da Washington potrebbero tradursi in un impatto negativo massimo pari a mezzo punto percentuale del Pil entro il 2026, seguito da una possibile ripresa. Tuttavia, Giorgetti ha anche confermato la previsione di crescita dello 0,6% per il 2025, già inserita nei documenti programmatici del governo.

Giorgetti ha inoltre precisato che la cosiddetta web tax non è stata oggetto dell’intesa raggiunta in Scozia tra il presidente americano Donald Trump e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, e resta un nodo ancora aperto a livello europeo.