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Dengue: dalle zanzare ai viaggi in zone a rischio, come si previene l'esposizione

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Roma, 1 lug. (Adnkronos Salute) - La possibilità che si sviluppino in diversi paesi Europei, inclusa l’Italia, focolai di malattie che prima erano solo importate, come quelle causate da virus Dengue e Chikungunya, è in aumento negli ultimi anni, soprattutto per effetto della ripr...

Roma, 1 lug. (Adnkronos Salute) – La possibilità che si sviluppino in diversi paesi Europei, inclusa l’Italia, focolai di malattie che prima erano solo importate, come quelle causate da virus Dengue e Chikungunya, è in aumento negli ultimi anni, soprattutto per effetto della ripresa dei viaggi internazionali, della diffusione degli insetti vettori, soprattutto della cosiddetta ‘zanzara tigre’, e per l’aumento delle epidemie in paesi a clima tropicale e sub-tropicale.

A circa metà della stagione di sorveglianza, per fare il punto sulla situazione attuale delle arbovirosi endemiche nel nostro paese (come quelle causate da virus West Nile e virus Toscana che stanno registrando negli ultimi anni incidenze in aumento) e per discutere di come affrontare i rischi legati alla trasmissione di virus emergenti come Dengue e Chikungunya, oggi e domani nella sede dell’Istituto superiore di sanità a Roma si svolge il convegno ‘Preparazione e Contrasto alle arbovirosi endemiche ed epidemiche in Italia’, che riunirà gli esperti nazionali (ministero della Salute, Izs, Iss) e delle Regioni.

"Per il momento il principale strumento preventivo contro la diffusione delle arbovirosi è la riduzione dell’esposizione ai vettori durante il periodo favorevole alla trasmissione – suggerisce l'Iss – Per quanto riguarda le zanzare è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che possano riprodursi facilmente: usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; usando delle zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati; svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni) e coprendo quelli inamovibili; trattando tombini e griglie di raccolta delle acque in giardini privati e spazi condominiali con larvicidi a partire da aprile-maggio, per tutta la stagione favorevole alle zanzare, con cadenza indicata sull'etichetta del prodotto; cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate; evitando le ore di maggiore attività: molte zanzare sono più attive all'alba e al tramonto, quindi è consigliabile evitare di esporsi all'aperto in queste ore o utilizzare maggiori precauzioni.

Per chi viaggia. Secondo l'Iss prima della partenza meglio informarsi sui rischi. "Verificare quali arbovirosi sono endemiche o epidemiche nell'area di destinazione, consultando il sito del ministero della Salute o dell'Istituto Superiore di Sanità. Consultare il medico: se si hanno dubbi o si rientra in categorie a rischio (bambini, anziani, donne in gravidanza, persone con patologie preesistenti), è consigliabile consultare il proprio medico curante per valutare eventuali precauzioni aggiuntive o vaccinazioni specifiche. Verificare la necessità di vaccinazioni: per alcune aree e patologie (es. encefalite da zecche) potrebbe essere consigliabile o obbligatoria la vaccinazione, specialmente per chi svolge attività all'aperto o soggiorna in zone rurali". conclude la nota dell'Iss.