Roma, 23 mag. (Adnkronos) – "Con le sue dichiarazioni, Salvini apre formalmente uno scontro istituzionale senza precedenti. Alludere che il Quirinale sia contrario ai controlli antimafia è un atto gravissimo. È inammissibile che un vicepresidente del Consiglio, pur di difendere le sue ossessioni propagandistiche sul Ponte sullo Stretto, tiri in ballo il Presidente della Repubblica e strumentalizzi la lotta alla mafia per fini politici". Così Angelo Bonelli, deputato Avs e co-portavoce Europa Verde.
"La verità è che Salvini vuole mani libere sui controlli e sulle norme antimafia perché teme che le inchieste delle cinque procure sui rischi di infiltrazioni mafiose negli appalti del Ponte facciano saltare il suo disegno. Ricordo che nella prima bozza del decreto era stata affidata alla società Stretto di Messina la funzione di stazione appaltante, norma poi rimossa sotto pressione. Che il presidente di Webuild, De Gennaro – ex capo della Polizia – e l’ex dirigente Gratteri, oggi a capo della sicurezza della stessa società, abbiano ricevuto informazioni riservate sulle inchieste antimafia, avrebbe dovuto spingere il governo a intervenire e a chiedere conto ai vertici dell’azienda. Invece, tutto tace".
"Chiediamo che Giorgia Meloni prenda immediatamente le distanze da questo attacco al Quirinale e fermi Salvini. La legalità, la sicurezza e il rispetto delle istituzioni vengono prima della propaganda elettorale. Salvini se ne faccia una ragione”.