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Donald Trump e l’affronto a Kamala Harris: la decisione sul marito Doug Emhoff

Donald Trump Kamala Harris

Doug Emhoff è stato fatto fuori dal consiglio direttivo che era stato nominato da Biden: “La memoria non deve essere mai politicizzata”

Donald Trump e Kamala Harris di nuovo ai ferri corti, questa volta si tratta di una drastica decisione presa dal presidente Usa e rivolta direttamente al marito della Harris. Ecco cosa è successo.

Donald Trump contro Kamala Harris, licenziato il marito dal Museo dell’Olocausto 

Decisione dura da cui traspare un chiaro affronto, è quella dell’amministrazione di Donald Trump.

Il presidente Usa ha licenziato i membri nominati da Joe Biden del consiglio di amministrazione del Museo memoriale dell’Olocausto. Ma chi c’è tra questi? E perché si parla di Kamala Harris?

I membri assunti da Biden

Sono stati licenziati anche Ron Klain, primo capo di gabinetto di Biden, Tom Perez, ex segretario al Lavoro della stessa amministrazione, e Susan Rice, consigliera alla Sicurezza nazionale con Biden e Barack Obama, che era stata molto attiva nel combattere l’antisemitismo negli Stati Uniti.

Doug Emhoff, marito di Kamala Harris, fuori dal museo dell’Olocausto

Donald Trump ha licenziato, tra i membri del consiglio di amministrazione del museo memoriale dell’Olocausto, anche Doug Emhoff, marito dell’ex vicepresidente Kamala Harris, candidata democratica alle ultime presidenziali. 

Il marito della Harris è ebreo, ed era stato nominato lo scorso gennaio e il suo mandato durava cinque anni. “Sono stato informato della mia rimozione dal Consiglio del museo. Voglio essere chiaro: il ricordo e l’istruzione dell’Olocausto non dovrebbero essere mai politicizzate”, ha detto Emhoff in un comunicato ufficiale.

Il marito della Harris ha inoltre garantito che continuerà a parlare apertamente, a educare e a combattere l’odio in tutte le sue forme, perché il silenzio non è mai un’opzione. “Nessuna decisione politica divisiva potrà mai far vacillare il mio impegno nella commemorazione e nell’educazione all’Olocausto o nella lotta all’odio e all’antisemitismo”, ha concluso.