La tensione tra Donald Trump ed Elon Musk continua a salire. Quella che sembrava una semplice divergenza di opinioni si è ormai trasformata in una vera e propria lite pubblica, fatta di insulti online, attacchi personali e frecciatine a distanza. Trump accusa Musk di aver “perso il controllo”, mentre il fondatore di Tesla non risparmia critiche e ironie pungenti.
Nel mezzo, si inserisce anche Steve Bannon, bersaglio delle esternazioni digitali del CEO di X. Uno scontro tra titani che si consuma sotto gli occhi del mondo, alimentato da social, ambizioni politiche e vecchi rancori.
Musk e Bannon, scontro feroce tra provocazioni e insulti personali
Lo scontro tra Elon Musk e Steve Bannon ha assunto toni sempre più accesi, trasformandosi in una vera e propria guerra di insulti a distanza. Tutto è cominciato durante un episodio del podcast condotto da Bannon, in cui l’ex stratega di Donald Trump ha lanciato un attacco durissimo contro il CEO di Tesla. Lo ha definito, tra le altre cose, uno “scemo” e un “buffone”, criticandolo aspramente per la creazione dell’America Party, un’iniziativa politica che, secondo Bannon, sarebbe del tutto fuori luogo per qualcuno che non è nato negli Stati Uniti.
“Lo scemo, il buffone. Un non americano che fonda il Partito America. Caro mio tu non sei americano, sei sudafricano. Dovresti essere espulso“.
La risposta di Musk non si è fatta attendere ed è stata altrettanto brutale. Attraverso un post su X, l’imprenditore ha attaccato Bannon con epiteti pesanti, definendolo un “ciccione”, “ubriacone” e “maiale”. Ha poi rincarato la dose, affermando che l’ex consigliere della Casa Bianca dovrà affrontare la giustizia per i suoi trascorsi:
“Stavolta andrai in galera e ci resterai a lungo, devi pagare per una vita di crimini“.
Donald Trump e Elon Musk, la lite continua a colpi di leggi e insulti online
“Mi rattrista vedere Musk perdere il controllo e trasformarsi in un disastro nelle ultime cinque settimane. Vuole anche lanciare un terzo partito che non ha mai avuto successo. Il sistema in vigore non li prevede”.
Donald Trump, attraverso un post pubblicato su Truth, ha elogiato il Partito Repubblicano per l’approvazione del cosiddetto “big beautiful bill”, una legge che, secondo lui, rappresenta una grande vittoria politica. Il presidente ha sottolineato come il provvedimento metta fine ai sussidi per le auto elettriche, misura alla quale si era sempre dichiarato contrario, anche durante la sua campagna elettorale. Ha poi ricordato che, all’epoca, Elon Musk gli aveva assicurato che l’eliminazione degli incentivi non avrebbe rappresentato un problema, nonostante il suo coinvolgimento diretto nel settore.
Nel frattempo, l’imprenditore prosegue con la sua agenda politica autonoma. Il miliardario sudafricano non ha escluso la possibilità di sostenere un candidato presidenziale in futuro attraverso il suo nuovo partito, l’America Party. Tuttavia, ha precisato che, almeno per il prossimo anno, l’obiettivo principale sarà ottenere una rappresentanza al Congresso, con particolare attenzione alle elezioni di medio termine.
In un messaggio pubblicato su X, Musk ha spiegato che, pur non chiudendo la porta a un impegno presidenziale, il focus immediato rimane sulla conquista di seggi alla Camera e al Senato.