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Le elezioni presidenziali in Honduras hanno suscitato polemiche e tensioni sociali, a seguito del voto del 30 novembre. La situazione è diventata caotica a dieci giorni dalla chiusura dei seggi, con il conteggio dei voti che ha raggiunto solo il 99%.
Il candidato di destra, Nasry Asfura, sostenuto dal presidente statunitense Donald Trump, si trova in una posizione di vantaggio, ma le denunce di brogli e irregolarità hanno gettato un’ombra sul processo elettorale.
Le accuse di brogli e le richieste di riconteggio
Asfura, con il 40,56% dei voti, ha un margine esiguo sul suo principale avversario, Salvador Nasralla, che ha ottenuto il 39,16%. Nonostante il conteggio sembri favorevole ad Asfura, Nasralla ha denunciato un presunto furto elettorale, affermando che il suo partito ha ricevuto un 20% in più di voti rispetto a quanto riportato.
Richieste di un conteggio trasparente
Nasralla ha fatto appello per un riconteggio dettagliato di ogni singola scheda, specialmente in quelle sezioni dove non è stato utilizzato il riconoscimento biometrico. Le sue accuse sono state seguite da quelle di Rixi Moncada, candidata del partito di governo, che ha chiesto l’annullamento delle elezioni, sostenendo che il sistema elettorale è stato manipolato.
La reazione degli organismi internazionali
Di fronte a questa situazione, l’Organizzazione degli Stati Americani (OAS) ha dichiarato che, nonostante la mancanza di esperienza nella supervisione del voto, non ci sono prove sufficienti per mettere in discussione i risultati. Gli osservatori internazionali, tra cui una missione della Unione Europea, hanno confermato l’assenza di manipolazioni evidenti nel conteggio dei voti.
Il rapporto dell’OAS ha sollecitato le autorità elettorali a iniziare subito il riconteggio e a garantire che i risultati ufficiali vengano pubblicati al più presto. La loro dichiarazione ha sottolineato che il ritardo attuale nel processo di pubblicazione dei risultati è inaccettabile.
Le preoccupazioni per la democrazia in Honduras
La situazione politica in Honduras è già precaria e le elezioni si sono svolte in un contesto di tensione e disordini. Le accuse di brogli non sono nuove e il clima di sfiducia tra le varie fazioni politiche ha contribuito a un’atmosfera di incertezza. Le recenti rivelazioni di una presunta cospirazione per influenzare il voto hanno ulteriormente scosso la fiducia nel sistema elettorale.
Il ruolo degli Stati Uniti e il futuro incerto
Il sostegno di Trump ad Asfura, insieme al perdono di Juan Orlando Hernández, ex presidente honduregno condannato per traffico di droga, ha sollevato interrogativi sull’influenza statunitense nelle elezioni. Hernández, che è stato estradato negli Stati Uniti, ha lasciato un’eredità di corruzione e controversie che ha marcato il panorama politico del paese.
Con il clima di tensione attuale e le proteste che si intensificano, la situazione in Honduras rimane instabile. Le elezioni, che avrebbero dovuto rappresentare un passo verso la stabilità, si sono trasformate in un campo di battaglia politico che mette a rischio la democrazia nel paese.