L’Unione Europea si trova al centro di un’indagine per presunta frode negli appalti e uso improprio di fondi comunitari. Al centro del caso ci sono l’ex Alta rappresentante UE Federica Mogherini, l’ex segretario generale del Seae Stefano Sannino e altre persone, fermati oggi in Belgio dalla Procura europea (EPPO) nell’ambito di un’inchiesta legata alla gestione di programmi di formazione diplomatica finanziati dall’UE.
Indagine per sospetta frode ai danni dell’Ue: contesto e implicazioni dell’inchiesta
Secondo le informazioni riportate da Le Soir, il caso riguarda in particolare l’Accademia diplomatica dell’UE, un programma di nove mesi destinato a giovani diplomati, aggiudicato al Collegio d’Europa attraverso una procedura di gara. La Procura Europea sospetta che informazioni riservate sui criteri di selezione possano essere state condivise in anticipo con alcuni partecipanti, violando l’articolo 169 del Regolamento finanziario dell’UE relativo alla concorrenza leale. Prima delle perquisizioni, l’EPPO aveva ottenuto dal giudice la revoca dell’immunità di alcuni indagati, tra cui Mogherini e Sannino.
La Commissione Europea, tramite la portavoce Paula Pinho, ha confermato le perquisizioni ma non ha fornito ulteriori commenti, sottolineando la delicatezza della fase investigativa. L’inchiesta mette in luce le possibili criticità nella gestione dei fondi europei destinati alla formazione dei diplomatici e ha acceso un dibattito politico internazionale.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato all’agenzia Tass: “L’Ue preferisce ignorare i propri problemi di corruzione, ma fa costantemente la predica agli altri”, aggiungendo che milioni di euro continuerebbero a fluire attraverso “canali della corruzione”. L’EPPO proseguirà le indagini per chiarire eventuali responsabilità penali legate a frode, corruzione e conflitto di interessi.
Federica Mogherini al centro dell’indagine su presunta frode all’UE
Federica Mogherini, ex Alta rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e attuale rettrice del Collegio d’Europa, è stata tra le persone poste in stato di fermo oggi nell’ambito di un’inchiesta della Procura europea (EPPO) su presunta frode nell’uso di fondi comunitari. L’operazione ha interessato sia la sede del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) a Bruxelles sia il Collegio d’Europa a Bruges, con perquisizioni anche in abitazioni private.
Sempre secondo il quotidiano belga Le Soir, tra i fermati figura anche Stefano Sannino, ex segretario generale del Seae e attuale direttore generale della Direzione generale della Commissione europea per il Medio Oriente e Nord Africa. Secondo le autorità, le persone fermate dovranno essere convalidate entro 48 ore, mentre l’indagine ipotizza reati come frode negli appalti pubblici, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.
Le perquisizioni, scattate all’alba con il sequestro di documenti, si concentrano sul presunto uso improprio di fondi europei nel 2021 e 2022, inclusi quelli destinati alla creazione dell’Accademia diplomatica europea, un programma di formazione annuale per giovani diplomatici ospitato a Bruges. L’EPPO sta verificando se il Collegio o i suoi rappresentanti abbiano avuto accesso anticipato a informazioni riservate sulla gara d’appalto, in particolare sull’acquisto di un edificio da 3,2 milioni di euro per ospitare l’Accademia e sul successivo finanziamento di 654.000 euro ottenuto tramite gara.
L’operazione ha coinvolto anche l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), sotto il coordinamento della Procura europea. L’indagine ha già suscitato reazioni politiche, con il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs che ha commentato su X: “Divertente come Bruxelles faccia la predica a tutti sullo ‘stato di diritto’ mentre le sue stesse istituzioni sembrano più una serie poliziesca che un’unione funzionante”.