Le indagini sul femminicidio di Cinzia Pinna hanno subito un’accelerazione nelle ultime ore. Gli investigatori hanno effettuato perquisizioni mirate e sequestri di diversi oggetti, concentrandosi in particolare sulle auto di Emanuele Ragnedda e Luca Franciosi. Grazie all’uso del luminol, nelle vetture sono state rilevate tracce di sangue, che potrebbero fornire elementi decisivi per ricostruire i fatti e chiarire i ruoli dei soggetti coinvolti.
I funerali di Cinzia Pinna a Castelsardo
Oggi, sabato 4 ottobre, si svolgono a Castelsardo i funerali di Cinzia Pinna, alla presenza dei familiari e della comunità locale. La cerimonia si tiene nella cattedrale di Sant’Antonio Abate alle ore 16:00, con la partecipazione del parroco don Pietro Denicu, che nei giorni scorsi aveva organizzato una fiaccolata in memoria della giovane. Il corpo della 33enne, restituito ai parenti dopo le autopsie e gli esami tossicologici, viene così salutato per l’ultima volta.
Le esequie rappresentano un momento di raccoglimento e di dolore per amici e conoscenti, mentre le indagini proseguono senza sosta. È previsto un nuovo sopralluogo nella tenuta di Conca Entosa, con l’obiettivo di completare le verifiche sui reperti raccolti e ricostruire in maniera definitiva la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte della donna.
Femminicidio Cinzia Pinna: auto di Ragnedda e Franciosi sotto esame
Le autorità continuano a indagare sulla morte di Cinzia Pinna, la 33enne scomparsa nella notte tra l’11 e il 12 settembre a Palau e successivamente ritrovata senza vita nella proprietà di Emanuele Ragnedda, ora detenuto con l’accusa di omicidio.
Gli accertamenti più recenti hanno riguardato le auto di Ragnedda e di Luca Franciosi, 26enne lombardo indagato per favoreggiamento, sulle quali gli specialisti del Ris hanno condotto analisi con il luminol alla ricerca di tracce di sangue. Diversi oggetti recuperati durante le ispezioni sono stati sequestrati e sono attualmente al vaglio degli investigatori per determinare se appartengano alla vittima.