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Le parole chiave: autenticità, relazioni, impatto sociale e linguaggio trasformativo.
La cultura che ispira il dono
Al centro della giornata, le sessioni curate da Marianna Martinoni hanno dato voce ad alcune delle realtà culturali italiane più dinamiche e innovative. Dal Rossini Opera Festival al Fondo Ambiente Italiano, dall’Orchestra Sinfonica di Milano al Piccolo Teatro, fino all’Opera Santa Croce e al Museo della ceramica di Savona, i protagonisti hanno raccontato come siano riusciti a trasformare i propri sostenitori in veri e propri donatori appassionati, capaci di legarsi in modo duraturo a una causa culturale.
Un esempio concreto di come cultura e fundraising possano rafforzarsi a vicenda.
Comunicazione che parla al presente
Sul mainstage, don Alberto Ravagnani, giovane sacerdote e influencer con oltre 200.000 follower, ha offerto una delle testimonianze più apprezzate. La sua provocazione è stata chiara: “Comunicare il Vangelo di sempre con i linguaggi di oggi non serve a convertire, ma a far capire che parliamo di presente.” Una riflessione potente sulla necessità di uscire dall’autoreferenzialità e abbracciare una comunicazione autentica, veloce e relazionale, capace di creare connessioni reali.
La CSR cambia pelle
Tra i momenti più intensi, il talk condotto da Valerio Melandri con Paolo Iabichino e Roberto Olivi ha segnato un cambio di paradigma sulla responsabilità sociale d’impresa. “È iniziata l’era del ritorno sulle relazioni” ha affermato Olivi, evidenziando come il valore sociale sia stato, per BMW Italia, parte integrante della strategia aziendale sin dai primi anni 2000. Accanto a lui, Iabichino ha lanciato un monito forte: “Il tempo di svendere i propri valori è finito. Il nonprofit non deve accettare partnership a tutti i costi: è il momento di chiedere se le aziende hanno davvero bisogno di voi”.
Le parole che aprono mondi
Una delle voci più attese è stata quella di Vera Gheno, sociolinguista e divulgatrice. Il suo intervento ha messo al centro il linguaggio come strumento di trasformazione: “Ogni parola è una chiave: può aprire o chiudere porte nella realtà. Ma attenzione a non perdere il legame con la concretezza, o rischiamo di allontanare chi ci ascolta.” In serata, il suo monologo “Grammamanti” promette di unire ironia e profondità, portando la riflessione linguistica nel cuore della città di Riccione.
Formazione tecnica e visione strategica
Spazio anche all’approfondimento operativo con speaker internazionali. Josh Hirsch ha esplorato le potenzialità dell’intelligenza artificiale e dell’analisi del sentiment per rafforzare il coinvolgimento dei donatori. Jeff Schreifels ha invece condiviso i sette pilastri per un programma di grandi donazioni, offrendo strumenti preziosi ai professionisti del settore.
Un momento importante anche per le piccole realtà nonprofit, guidate da Valerio Melandri e Stefano Malfatti, che hanno illustrato strategie concrete per una crescita sana e sostenibile.
Sfide etiche e tecnologie emergenti
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda sul tema dei video generati con intelligenza artificiale: una tecnologia con potenzialità enormi, ma che solleva interrogativi cruciali su trasparenza, etica e consenso.
Il Festival del Fundraising 2025 conferma così il suo ruolo di punto di riferimento per chi lavora nel mondo del nonprofit: un luogo dove il fundraising prende forma, voce e visione. E dove le connessioni umane restano il vero motore del cambiamento.