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Coronavirus: consulenti lavoro, è allarme, su cig in deroga 10 Regioni ancora ferme

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Roma, 3 apr. (Labitalia) - Sono 10 le Regioni italiane che non consentono ancora di presentare le domande di cassa integrazione in deroga a causa di intoppi burocratici o trattative con le parti sociali che vanno per le lunghe. Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Trento, Umbria, Valle d’Aosta non hanno...

Roma, 3 apr. (Labitalia) – Sono 10 le Regioni italiane che non consentono ancora di presentare le domande di cassa integrazione in deroga a causa di intoppi burocratici o trattative con le parti sociali che vanno per le lunghe. Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Trento, Umbria, Valle d’Aosta non hanno ancora ufficializzato la data da cui sarà possibile inoltrare le istanze; mentre in Basilicata e Sardegna sarà possibile farlo dall’8 aprile; in Calabria e In Emilia-Romagna dal 6 aprile, ma in quest’ultima regione l’invio delle richieste per le 4 settimane precedenti si è concluso solo nei giorni scorsi. Tutto questo comporta clamorosi ritardi che spostano in avanti la data di liquidazione ai lavoratori delle somme maturate per la cig in deroga, a cui sono ammesse tutte le aziende escluse dai trattamenti ordinari di integrazione salariale, per un totale di circa 2,6 milioni di lavoratori beneficiari. E' l'allarme che lanciano i consulenti del lavoro.

"Uno scenario a dir poco critico e grigio, con modalità diverse da Regione a Regione, che rendono difficili e tutt’altro che rapidi i tempi di erogazione degli importi: infatti, solo al termine dell’invio delle domande e dell’iter procedurale regionale viene comunicato l’esito all’Inps, che potrà provvedere al pagamento. È evidente, quindi, il grande dispendio di energie fisiche e nervose per i consulenti del lavoro, impegnati a combattere contro il tempo, i disservizi informatici e le procedure burocratiche per assicurare ai lavoratori dipendenti delle aziende assistite il giusto sostegno", attaccano i professionisti.

Ma l’esasperazione sociale, "in costante crescita, sta creando anche tensioni diffuse, sfociate in tentativi di aggressione a consulenti del lavoro, erroneamente percepiti o ritenuti dai lavoratori quali responsabili della mancata percezione delle somme maturate a titolo di ammortizzatori sociali", spiegano i consulenti.

"Comprendiamo l’evidente disagio e disperazione dei lavoratori interessati, ma non possiamo essere noi a pagare oltremodo disservizi e lungaggini di procedure non idonee alla gestione di un evento così straordinario -dichiara Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro- l'integrità fisica e la sicurezza dei consulenti del lavoro non può essere messa in discussione. Basta già il massimo sforzo possibile che stiamo producendo per completare tempestivamente quanto di nostra competenza e lo facciamo tra difficoltà immani".

"Per questo motivo, – aggiunge – ho scritto al ministro dell’Interno, Prefetto Luciana Lamorgese, per segnalare gli episodi di intolleranza e violenza e chiedere di rassicurarci del fatto che in nessun modo verrà tollerato alcun comportamento di violenza o minaccia nei confronti di chi è chiamato a svolgere la propria professione in questi difficili momenti”.

Delle difficoltà delle procedure per richiedere la cig in deroga e dei disagi riscontrati dalla Categoria se ne discuterà il 6 aprile nel corso della diretta di 'Diciottominuti – uno sguardo sull’attualità', in onda sul sito www.consulentidellavoro.it e sulla pagina Facebook consulenti del lavoro.