La tregua a Gaza resta estremamente fragile, mentre le tensioni tra Israele e Hamas continuano a preoccupare la comunità internazionale. Gli Usa hanno espresso timori crescenti sul possibile ritorno delle ostilità, con il presidente Donald Trump che ha minacciato dure conseguenze in caso di violazioni del cessate il fuoco. La situazione è ulteriormente complicata dalla gestione degli ostaggi e dal rimpatrio dei corpi dei caduti, che mette in luce l’alto prezzo umano della guerra e la complessità degli sforzi diplomatici in corso.
Restituzioni e lutti: Israele e Nepal piangono le vittime
Intanto, Israele ha ricevuto il corpo del sergente maggiore Tal Haimi, caduto il 7 ottobre 2023 mentre difendeva il kibbutz Nir Yitzhak durante l’attacco di Hamas. La salma, consegnata alla Croce Rossa dai miliziani e poi trasferita all’istituto forense di Tel Aviv, ha posto fine a mesi di incertezza sulla sorte del militare, inizialmente ritenuto disperso.
Parallelamente, in Nepal è stato rimpatriato il corpo di Bipin Joshi, studente rapito a Gaza durante lo stesso attacco. Le autorità nepalesi hanno reso noto che i suoi resti sono giunti a Kathmandu a bordo di un volo partito dall’aeroporto Ben Gurion. Il primo ministro Sushila Karki ha reso omaggio al giovane durante una cerimonia ufficiale, coprendo la bara con la bandiera nazionale in segno di lutto. Joshi faceva parte di un gruppo di studenti nepalesi colpito duramente dall’assalto, che causò dieci vittime e numerosi feriti.
Fragile tregua a Gaza, tensione in aumento: “Gli Usa preoccupati che Netanyahu riprenda la guerra”
Mentre a Gaza la fragile tregua appare sempre più incerta, il presidente statunitense Donald Trump avrebbe ha le proprie minacce nei confronti di Hamas, avvertendo che qualsiasi violazione del cessate il fuoco comporterebbe una reazione devastante. Sotto la pressione di Washington, Israele ha deciso di riaprire due valichi per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari, ma parallelamente il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato nuove operazioni militari contro i miliziani, denunciando infrazioni all’accordo.
Secondo quanto riportato dal New York Times, negli ambienti governativi americani cresce il timore che Netanyahu possa riprendere le ostilità a Gaza, minando così gli sforzi diplomatici di mediazione condotti dalla Casa Bianca.
Durante la loro missione in Israele, il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati presidenziali Steve Witkoff e Jared Kushner avrebbero cercato di dissuadere il premier israeliano da qualsiasi azione che potesse compromettere l’intesa, sottolineando la necessità di mantenere in vita la prima fase del piano di pace promosso da Trump.
Nello stesso tempo, sono in corso contatti con la Turchia per l’invio di un gruppo di specialisti destinato a collaborare al ritrovamento dei corpi degli ostaggi israeliani ancora dispersi nella Striscia, che Hamas sostiene di non riuscire a localizzare.