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Gaza: la drammatica situazione dei bambini vittime di malnutrizione

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La situazione a Gaza è allarmante: l'ONU denuncia una crisi umanitaria senza precedenti con migliaia di bambini in pericolo.

La situazione a Gaza è diventata insostenibile. L’assalto israeliano su Gaza City ha portato a una crisi umanitaria senza precedenti. Secondo i funzionari delle Nazioni Unite, i palestinesi stanno vivendo un vero e proprio “inferno in tutte le sue forme”. La testimonianza di Mai Abu Arar, una bambina di sette anni, è emblematicamente tragica: il suo stato di salute è drasticamente peggiorato a causa della fame.

I medici la descrivono come affetta da malnutrizione, senza segni di altre malattie. La madre, Nadia, esprime la sua angoscia: “Non ho visto alcun miglioramento nella sua condizione”, racconta, mentre Mai riesce a mangiare solo alimenti liquidi tramite una siringa. Come possiamo rimanere indifferenti di fronte a tale sofferenza?

La denuncia delle autorità sanitarie

Hisham Abu Al Oun, direttore pediatrico presso l’ospedale Patient’s Friends di Gaza City, ha dichiarato che la mancanza di medicinali è una delle principali cause della crisi. “Potassio cloruro è il farmaco più semplice da prescrivere, e noi non ne abbiamo,” ha affermato, evidenziando che i neonati stanno morendo per la carenza di cure. Ma come è possibile che in un’epoca così avanzata ci siano persone senza accesso a medicinali essenziali? La situazione è ulteriormente aggravata dal blocco imposto da Israele, che limita severamente l’ingresso di aiuti e cibo nella Striscia di Gaza. Secondo un rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), più di mezzo milione di persone nel nord di Gaza stanno affrontando la fame. Questo dramma ha già causato la morte di almeno 289 individui, di cui 115 bambini, a causa della malnutrizione. È davvero inaccettabile.

Le conseguenze del blocco e le parole dell’ONU

Il blocco israeliano su Gaza ha reso la situazione insostenibile. Le forze armate israeliane consentono solo un limitato flusso di cibo, costringendo i palestinesi a rischiare la vita per accedere ai pochi aiuti disponibili. Philippe Lazzarini, capo dell’UNRWA, ha denunciato la situazione affermando che i palestinesi stanno vivendo “un inferno in tutte le sue forme”. Ha esortato il governo israeliano a permettere l’ingresso di aiuti umanitari e a garantire che i giornalisti possano operare liberamente. “Questa situazione ci perseguiterà. La negazione è l’espressione più oscena di disumanizzazione,” ha aggiunto. Come possiamo ignorare un appello così urgente?

La voce degli operatori umanitari

Liz Allcock, un’attivista per i diritti umani di Medical Aid for Palestinians, ha confermato che la fame colpisce ogni strato della popolazione a Gaza, non solo i bambini. “La situazione è grave per tutti, compresi gli anziani e il personale sanitario che si sente sfinito dalla mancanza di cibo,” ha dichiarato. Non è solo un problema di malnutrizione infantile: la crisi coinvolge anche gli operatori umanitari e i lavoratori che si trovano in prima linea nella lotta per fornire assistenza. Nonostante le affermazioni del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che nega che la popolazione di Gaza stia soffrendo di fame, l’ONU ha confermato che le agenzie umanitarie non ricevono l’autorizzazione necessaria per distribuire gli aiuti, creando una situazione di emergenza senza precedenti. Fin quando dovremo assistere a tale tragedia?