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Gaza City è attualmente teatro di una crisi umanitaria senza precedenti. Con quasi un milione di abitanti ancora intrappolati nella città, le famiglie fuggono dalla violenza. Ogni tentativo di trovare un rifugio sicuro si trasforma in un viaggio verso la morte. Negli ultimi 23 mesi, il bombardamento indiscriminato delle forze israeliane ha ridotto interi quartieri in macerie, costringendo i residenti a cercare scampo mentre i missili continuano a colpire senza pietà.
Attacchi devastanti e sfollamenti in corso
Il bombardamento di Gaza City ha fatto registrare un attacco mortale giovedì scorso nella zona di Tal al-Hawa, dove un’intera famiglia di cinque persone, tra cui tre bambini, è stata sterminata. Le immagini video mostrano la devastazione, con abitanti che frugano tra i resti di tende distrutte, recuperando oggetti personali, tra cui ciabatte macchiate di sangue. Israa al-Basous, una testimone dell’orrore, ha dichiarato all’agenzia AFP: “I miei figli e io stavamo dormendo nella tenda quando abbiamo sentito il suono dei bombardamenti. I detriti ci sono caduti addosso e i miei quattro bambini hanno iniziato a urlare”.
Attacchi simili sono stati segnalati nei quartieri di Zeitoun, Sabra, Tuffah, Nassr e Shujayea, dove i bombardamenti hanno spazzato via interi distretti nel tentativo di cacciare circa un milione di persone dalla più grande area urbana dell’enclave. Secondo Mahmoud Basal, portavoce del servizio di emergenza civile locale, gli attacchi nel quartiere di Tuffah hanno causato la morte di almeno otto persone e decine di feriti.
Le conseguenze sulle strutture sanitarie e l’emergenza umanitaria
La situazione negli ospedali è catastrofica. L’al-Shifa Hospital di Gaza City è sopraffatto dai feriti, con il pavimento della morgue coperto da corpi avvolti in bianchi lenzuoli. Una madre, accanto al corpo del suo bambino, piange disperatamente: “Chi mi lasci, figlio? Perché? Perché?”. Questo dramma si ripete in tutta la città, mentre le famiglie si disperdono nel tentativo di trovare un luogo sicuro.
Molti sfollati si sono rifugiati nel quartiere di Sheikh Radwan, solo per scoprire che i carri armati israeliani avanzavano verso la zona, distruggendo case e causando incendi negli accampamenti di tende. Gli esperti e i giornalisti sul campo, come Hani Mahmoud di Al Jazeera, riportano che i residenti si spostano in cerca di zone meno pericolose, ma continuano a trovarsi sotto il fuoco nemico.
Il contesto geopolitico e la risposta internazionale
Con la guerra che continua a infuriare, gli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto sembrano stagnanti. Il Segretario di Stato statunitense, Marco Rubio, ha cercato di incolpare i paesi che intendono riconoscere uno stato palestinese per le violenze attuali. Nel frattempo, il governo israeliano intensifica la sua campagna di annessione nei territori della Cisgiordania, mentre il numero delle vittime continua a salire, superando le 64.000 unità, per lo più donne e bambini.
In un clima di crescente tensione, la Commissione europea ha definito le azioni israeliane a Gaza un “genocidio”, ma i funzionari dell’Unione Europea sono stati riluttanti a utilizzare tale termine. Le sanzioni contro i gruppi per i diritti umani palestinesi, come Al-Haq e il Centro per i diritti umani palestinesi, aggiungono un ulteriore strato di complessità alla già difficile situazione, mentre il conflitto continua a mietere vittime tra la popolazione innocente.
AGGIORNAMENTO ORE [tempo]: La situazione rimane critica e in continua evoluzione. Gli aggiornamenti dal campo saranno forniti man mano che emergono nuove informazioni.