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Le piazze italiane continuano a essere il teatro di mobilitazioni su temi internazionali, spesso legati a conflitti lontani ma capaci di accendere forti passioni locali. L’ultimo episodio si è verificato a Udine, in concomitanza con la partita di qualificazione ai Mondiali tra Italia e Israele allo stadio Friuli. Un corteo pro-Palestina, inizialmente pacifico, è degenerato in scontri tra alcuni manifestanti e le forze dell’ordine, con lancio di petardi, fumogeni e oggetti contro i mezzi di polizia: due giornalisti sono rimasti feriti.
Udine: corteo pro-Pal degenera in scontri e tentativi di invasione allo stadio Friuli
A Udine, la manifestazione pro-Palestina svoltasi in occasione della partita Italia-Israele allo stadio Friuli, ha registrato momenti di tensione nel corso della serata di ieri. Pur iniziando pacificamente, il corteo di novemila persone ha visto circa trecento partecipanti tentare di forzare i cordoni delle forze dell’ordine in piazza Primo Maggio, scatenando scontri con lanci di petardi, fumogeni, transenne e pietre. La polizia, in tenuta antisommossa, ha risposto con idranti, lacrimogeni e alcune cariche di alleggerimento per ristabilire l’ordine. Come ha dichiarato il questore Pasquale Antonio de Lorenzo:
“Un centinaio di manifestanti ha attaccato con violenza i mezzi delle forze dell’ordine. Abbiamo dovuto effettuare alcune cariche di alleggerimento che ci hanno permesso di riguadagnare il controllo della piazza”.
Gli steward dello stadio di Udine, supportati dalle forze dell’ordine, hanno sventato due tentativi di invasione del campo da parte di un uomo e di una donna che cercavano di accedere dalla curva nord. Pur non indossando abiti riconducibili a manifestazioni pro-Palestina, uno dei due aveva con sé una bandiera palestinese, che, come previsto dal regolamento, era vietata all’ingresso dello stadio, dove alcune erano state sequestrate ai tifosi.
Violenza durante il corteo pro-Pal a Udine: due giornalisti feriti, le loro condizioni
Durante gli scontri, alcune persone sono rimaste ferite: tra queste una giornalista di RaiNews24, Elisa Dossi, colpita da una pietra mentre svolgeva il proprio lavoro. La Rai ha espresso “solidarietà e vicinanza a Elisa Dossi e a tutti i professionisti dell’informazione che ogni giorno operano con senso di responsabilità e coraggio”, sottolineando che “la violenza non può mai essere una forma di espressione o di protesta”. Altri feriti includono un inviato del Local team con un trauma cranico serio e interessamento dello zigomo.
Violenza durante il corteo pro-Pal a Udine: il commento del sindaco e la reazione di Matteo Salvini
Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha condannato fermamente gli episodi di violenza, definendoli “di una gravità inaccettabile”. Ha aggiunto:
“Il corteo è stato pacifico e civile, ma al termine dello stesso dei delinquenti, che non c’entrano nulla con l’organizzazione e con i valori che l’animavano, hanno rovinato una giornata che poteva e doveva essere completamente diversa. Esprimo la mia vicinanza e il mio ringraziamento alle forze dell’ordine ai giornalisti, a chi è rimasto coinvolto dagli scontri e a tutti i cittadini spaventati da queste scene vergognose: Udine intera vi è accanto”.
Il vicepremier Matteo Salvini ha condannato con fermezza gli episodi di violenza verificatisi durante il corteo pro-Palestina a Udine, sottolineando che tali atti non possono essere giustificati come forme di protesta legittima. In un post sui social, Salvini ha dichiarato:
“Mentre il presidente Trump porta la pace tra Israele e Palestina, i soliti teppisti portano la guerra in Italia“.
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