La guerra in Ucraina continua a dominare l’agenda internazionale, con intensi sforzi diplomatici da parte di leader europei, statunitensi e ucraini per cercare soluzioni che possano porre fine al conflitto. La premier italiana Giorgia Meloni, partecipando ai vertici con Zelensky e Trump, ha sottolineato l’importanza di mantenere compatte le posizioni tra partner occidentali e Ucraina.
Guerra in Ucraina, passi avanti e sfide persistenti nel percorso negoziale
Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha partecipato alla conversazione, evidenziando che l’obiettivo comune resta “una pace giusta e duratura che preservi la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, rafforzando al contempo le capacità di difesa del Paese come parte integrante della sicurezza europea”.
Zelensky ha ribadito su X l’importanza di mantenere “posizioni forti sia al fronte che in diplomazia per impedire a Putin di manipolare ed eludere una fine vera e giusta della guerra”, sottolineando come “il mondo ha forza sufficiente per garantire sicurezza e pace”.
Al termine dell’incontro tra Trump e Zelensky, Meloni e gli altri leader europei hanno avuto una telefonata con i due presidenti per fare il punto sulla situazione e sui prossimi passi negoziali, ricordando che “spetta alla Russia dare prova di senso di responsabilità e apertura al negoziato, mostrando una reale volontà di giungere alla cessazione delle ostilità”.
Guerra in Ucraina, il drastico annuncio di Giorgia Meloni dopo il vertice Trump-Zelensky-Ue
La premier italiana Giorgia Meloni ha preso parte a una videochiamata con Zelensky, insieme ad altri leader europei e al segretario generale della NATO, Mark Rutte. L’incontro, organizzato nell’ambito del processo volto a garantire “una pace giusta e duratura in Ucraina”, ha permesso di condividere strategie e rafforzare il coordinamento tra partner internazionali.
La presidente del Consiglio ha sottolineato come “mai come in questo momento sia fondamentale mantenere compatte le posizioni tra Europa, Stati Uniti e Ucraina, ribadendo che “solo attraverso questa solida unità di vedute la Russia può essere posta di fronte alle proprie responsabilità e spinta a dimostrare una reale disponibilità a sedere al tavolo dei negoziati”.