Gaza, 12 mag. (askanews) – L’annuncio di Hamas del rilascio dell’ostaggio israelo-americano Edan Alexander, un soldato, ha smosso le acque intorno alle trattative per arrivare a una pace duratura a Gaza, che dopo qualche settimana di tregua, è tornata da mesi a essere bombardata quotidianamente da Israele.
In cambio Hamas si aspetta un po’ di respiro per i palestinesi della Striscia: la riapertura dei valichi, un maggiore flusso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e i progressi verso un cessate il fuoco.
Dall’ufficio del premier Netanyahu per ora non sono arrivate aperture ufficiali in merito, anzi: il governo ha detto sì a un corridoio sicuro per il rilascio, ma non ci sarà nessun cessate-il-fuoco.
Netanyahu ne parlerà con l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff arrivato in Israele dopo l’annuncio del rilascio; un cambio di programma rispetto al viaggio in Arabia Saudita dove sarebbe stato di fianco a Trump, che ha scelto il Medioriente per il suo primo viaggio, facendo tappa oltre che dai sauditi in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti: nessuna visita in Israele, anche se la questione Gaza sarà al centro degli incontri così come l’Iran.
“Una notizia che accogliamo con rispetto e col cuore che batte – ha detto il presidente israeliano Herzog, dando voce ai parenti che aspettano a casa gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e criticano l’approccio aggressivo del governo.
Intanto la madre del soldato israelo-americano, Yael Alexander, è volata dagli Usa, con l’inviato americano per gli ostaggi Adam Boehler, in Israele dove abbraccerà il figlio.