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Houthi colpiscono petroliera israeliana nel Mar Rosso: escalation dei conflitti

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Un attacco missilistico dei Houthi ha colpito una petroliera nel Mar Rosso, intensificando le tensioni regionali e provocando risposte da parte di Israele.

Un attacco missilistico ha colpito una petroliera nel Mar Rosso, rivendicato dal movimento Houthi, mentre le tensioni tra le fazioni in conflitto in Medio Oriente continuano a crescere. Questo raid arriva in un contesto di vendetta, dopo l’assassinio di un leader Houthi in attacchi aerei israeliani, scatenando una reazione immediata da parte delle autorità di Tel Aviv.

Dettagli dell’attacco e reazioni

Il movimento Houthi ha annunciato di aver lanciato un missile contro la petroliera Scarlet Ray, battente bandiera liberiana e di proprietà israeliana. Secondo quanto riportato dalla società di sicurezza marittima Ambrey, il missile ha colpito direttamente la nave. Tuttavia, l’agenzia britannica UKMTO, che monitora il traffico marittimo nella zona, ha smentito questa affermazione, affermando che il missile ha mancato il bersaglio. “L’equipaggio ha visto un’esplosione nelle vicinanze della loro imbarcazione e ha udito un forte boato,” ha dichiarato l’agenzia, confermando che tutti i membri dell’equipaggio erano illesi e che la petroliera ha potuto riprendere il suo viaggio.

Questo attacco si inserisce in una serie di operazioni dei Houthi nel Mar Rosso, che comprendono anche l’affondamento di due petroliere nel mese di luglio. Il gruppo ha promesso di continuare a colpire le navi legate a Israele come segno di sostegno ai palestinesi e in opposizione a quello che definiscono un genocidio a Gaza.

Le conseguenze della violenza e la risposta israeliana

La situazione è ulteriormente deteriorata dopo l’assassinio del Primo Ministro Houthi, Ahmed Ghaleb al-Rahawi, e di altri alti funzionari in attacchi aerei israeliani. Abdel-Malik al-Houthi, leader del movimento, ha definito questi leader “martiri di tutto lo Yemen” e ha accusato Israele di “savagery” contro i civili. “Il crimine di colpire ministri e funzionari civili si aggiunge al già lungo elenco di atrocità dell’ente nemico israeliano nella regione,” ha affermato con forza.

In un contesto di crescente tensione, i combattenti Houthi hanno fatto irruzione negli uffici delle Nazioni Unite, trattenendo almeno 11 membri dello staff con accuse di spionaggio. L’ONU ha respinto le accuse e chiesto la loro “liberazione immediata e incondizionata.” Attualmente, i Houthi detengono già altri 23 dipendenti dell’ONU, alcuni dei quali sono stati arrestati dal 2021.

Il futuro delle negoziazioni e le minacce di ritorsione

Nel mese di maggio, un cessate il fuoco era stato mediato dall’Oman tra gli Stati Uniti e i Houthi, portando Washington a fermare la sua campagna di bombardamenti in Yemen. Tuttavia, il negoziatore capo Houthi, Mohammed Abdulsalam, ha chiarito che l’accordo non si applica alle operazioni contro Israele. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso una risposta severa, avvertendo i Houthi che pagheranno un “prezzo elevato” per gli attacchi contro il territorio e il commercio israeliano. I Houthi, che controllano gran parte del nord dello Yemen, hanno lanciato decine di attacchi con droni e missili contro Israele e i suoi alleati dal mese di ottobre, interrompendo il commercio internazionale attraverso il Mar Rosso.