Diciamoci la verità: il dibattito sul deficit commerciale del gelato negli Stati Uniti è un esempio classico di come i dati possano essere manipolati per sostenere una narrativa conveniente. Recentemente, l’amministrazione Trump ha attaccato il suo successore, Joe Biden, accusandolo di aver portato l’industria del gelato americana su una strada economica in salita.
Ma cosa c’è di vero in tutto ciò? Scopriamolo insieme.
Il deficit che non ti aspetti
Il 20 luglio, l’ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ha pubblicato un post su X, affermando che il surplus commerciale del gelato nel 2020, sotto la presidenza Trump, si è trasformato in un deficit di 40,6 milioni di dollari sotto Biden. Sì, è vero. Ma come spesso accade, la realtà è molto più complessa di quanto sembri. Innanzitutto, è importante notare che il commercio del gelato rappresenta solo una frazione minima del totale consumato. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno prodotto ben 1,31 miliardi di galloni di gelato, ma ne hanno importato solo 2,35 milioni di galloni di gelato tradizionale, il che equivale a circa lo 0,18% della produzione domestica. Non è un dato curioso? Sembra che il gelato non sia esattamente la priorità del mercato.
Inoltre, la crescita degli import è stata principalmente guidata dall’aumento della domanda di gelati speciali e premium, che rappresentano una fetta sempre più ampia del mercato. È una questione di gusto e mercato, non solo di numeri. Le statistiche possono essere un’arma a doppio taglio: eliminando i prodotti che non possono essere considerati gelato, come il “edible ice”, scopriamo che gli Stati Uniti sono in realtà netti esportatori di gelato, con un surplus di 193 milioni di dollari. Quindi, chi ci sta raccontando che il gelato americano è in crisi? È tempo di guardare oltre le apparenze.
Un mercato in evoluzione
La realtà è meno politically correct: l’industria del gelato negli Stati Uniti è in fase di cambiamento. La crescente domanda di gelati artigianali e premium ha visto un’impennata delle importazioni italiane, che sono quintuplicate da 12 milioni a quasi 65 milioni di dollari dal 2020 al 2021. Ma chi ha più da guadagnare da questa narrazione? I produttori locali o i colossi del gelato che mirano a espandere il loro mercato? La verità è che molte persone cercano esperienze di consumo più sofisticate e innovative, e questo spiega il crescente interesse per i gelati importati. Ti sei mai chiesto se il gelato artigianale italiano sia davvero così unico da meritare un viaggio in Italia?
Non dimentichiamo, poi, che la logistica di importazione di prodotti congelati è complessa e costosa. Un economista del latte ha sottolineato che spedire prodotti refrigerati all’estero è un onere economico. Eppure, le aziende americane ed europee hanno investito in mercati globali per soddisfare le preferenze dei consumatori. Sempre più spesso, i consumatori sono disposti a pagare di più per un gelato che soddisfi le loro esigenze di indulgente piacere, e non si tratta solo di un gelato ordinario. È un cambiamento culturale che merita attenzione: stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione del gelato.
Conclusione provocatoria
In conclusione, il deficit commerciale del gelato non è il dramma economico che ci viene presentato. È un tema complesso che coinvolge dinamiche di mercato, preferenze dei consumatori e strategie commerciali. La narrazione secondo cui Biden ha rovinato l’industria del gelato è un modo per distogliere l’attenzione dai veri problemi economici. Quindi, la prossima volta che leggete di un deficit commerciale, chiedetevi: quali dati sono stati omessi? Quali narrazioni sono state costruite per sostenere una posizione politica? È fondamentale mantenere un pensiero critico e non lasciarsi ingannare da statistiche che possono apparire, a prima vista, allarmanti. Ricorda, il re è nudo, e ve lo dico io: è tempo di abbracciare la complessità!