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Il governo britannico ha recentemente svelato un piano innovativo per introdurre un sistema di identità digitale, con l’obiettivo di affrontare il problema dell’immigrazione irregolare. Questo progetto, annunciato venerdì, prevede che l’identità digitale dei cittadini e dei residenti sia memorizzata sui loro dispositivi mobili. La misura si propone di rinforzare il controllo sull’immigrazione, rispondendo alle crescenti pressioni politiche.
Dettagli del sistema di identità digitale
Il nuovo sistema di identificazione digitale non richiederà ai cittadini di portare con sé un documento di identità fisico, ma diventerà obbligatorio per chi desidera lavorare nel Paese. Questa digitalizzazione include informazioni essenziali come nome, data di nascita, foto, nazionalità e stato di residenza, semplificando l’accesso ai vari servizi pubblici.
Obbligo di prova del diritto al lavoro
Il governo ha chiarito che il sistema di identità digitale sarà fondamentale per dimostrare il diritto al lavoro. Secondo le autorità, ciò contribuirà a limitare le opportunità di lavoro per coloro che non hanno il diritto di risiedere nel Regno Unito, riducendo uno dei principali motivi che spingono le persone a immigrare illegalmente.
Il Primo Ministro, Keir Starmer, ha descritto l’iniziativa come un’opportunità significativa per il Regno Unito, affermando che porterà numerosi vantaggi ai cittadini, rendendo più difficoltoso lavorare illegalmente e rafforzando la sicurezza delle frontiere.
Reazioni politiche e critiche
Nonostante le buone intenzioni espresse dal governo, il piano ha suscitato reazioni contrastanti tra le varie forze politiche. I Liberal Democrats, partito centrista, si sono opposti all’idea di un’identità digitale obbligatoria, sostenendo che i cittadini non dovrebbero essere costretti a cedere i propri dati personali per svolgere attività quotidiane.
Opposizione e preoccupazioni sulla privacy
Kemi Badenoch, leader del Partito Conservatore dell’opposizione, ha espresso il suo dissenso su X, dichiarando che il suo partito non sosterrà alcuna misura che imponga un documento di identità obbligatorio ai cittadini rispettosi della legge. La preoccupazione principale riguarda la possibilità che tale sistema possa escludere coloro che scelgono di non aderire, privandoli dei diritti di cittadinanza.
In aggiunta, il partito di estrema destra, Reform UK, ha definito la proposta un ‘gioco cinico’ volto a illudere gli elettori riguardo agli sforzi per controllare l’immigrazione. Il leader del partito, Nigel Farage, ha affermato che non ci saranno reali miglioramenti nella lotta all’immigrazione illegale e che il sistema verrà utilizzato per esercitare un maggiore controllo sulla popolazione.
Contesto storico e prospettive future
Il Regno Unito ha una lunga storia di resistenza verso i sistemi di identificazione nazionale, avendo abolito i documenti di identità dopo la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni 2000, il governo laburista sotto la guida di Tony Blair aveva tentato di implementare un sistema simile, ma il progetto fu abbandonato a causa delle preoccupazioni per la violazione delle libertà civili.
Ora, con il clima politico attuale caratterizzato da narrazioni populiste sull’immigrazione, il governo sembra credere che le preoccupazioni sulla sicurezza possano prevalere sulle resistenze storiche. La tempistica dell’annuncio coincide con la preparazione del partito laburista per la sua conferenza annuale, evidenziando l’importanza strategica di questa iniziativa.
Una petizione contro l’introduzione del sistema di identità digitale ha già raccolto oltre 575.000 firme, nonostante i sondaggi recenti indichino un supporto significativo per la misura tra la popolazione.