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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato due denunce contro Southern California Edison, accusando la compagnia di negligenza in relazione al devastante incendio Eaton scoppiato a gennaio vicino a Los Angeles. Secondo le autorità, questa negligenza ha avuto conseguenze tragiche, portando alla morte di almeno 19 persone e a gravi danni materiali.
Le accuse di negligenza
Le denunce legali, depositate giovedì, sostengono che Southern California Edison non ha mantenuto adeguatamente la sua infrastruttura elettrica, contribuendo così all’insorgere dell’incendio Eaton. Il primo atto legale mette in luce il fallimento della compagnia nel garantire la sicurezza delle sue linee di trasmissione, elementi cruciali in un’area ad alto rischio incendi.
Il secondo atto legale si riferisce a un altro incendio, il Fairview Fire, che ha colpito la zona del Parco Nazionale di San Bernardino nel settembre 2022. In questo caso, si sostiene che un cavo di alimentazione in movimento abbia causato un contatto con un cavo di supporto, innescando un incendio devastante.
Il procuratore degli Stati Uniti, Bill Essayli, ha dichiarato in una conferenza stampa: “Le denunce presentate oggi denunciano un preoccupante modello di negligenza che ha portato a morte, distruzione e decine di milioni di dollari spesi dai contribuenti per riparare agli errori di una compagnia di servizi pubblici.” Queste affermazioni sottolineano la crescente frustrazione pubblica nei confronti delle compagnie energetiche californiane, accusate di non prendere sul serio il problema della sicurezza contro gli incendi.
Il contesto degli incendi in California
La California è purtroppo diventata il teatro di incendi devastanti che hanno distrutto migliaia di case e causato perdite incommensurabili. L’incendio Eaton è solo uno dei tanti eventi che ha colpito la regione. A gennaio, quando Donald Trump si insediava per un secondo mandato, il sud della California era avvolto da una fitta coltre di fumi tossici, risultato di queste calamità.
Le autorità statali e federali stanno ora esaminando le responsabilità delle compagnie energetiche, in particolare dopo il caso di PG&E, che ha ammesso colpevole di omicidio colposo per la sua gestione scorretta degli impianti, contribuendo all’incendio Camp del 2018. Tale situazione ha spinto molti a chiedere un maggiore controllo da parte delle autorità statali sulle utilities e le loro pratiche di sicurezza.
Nel caso dell’incendio Eaton, Southern California Edison ha dichiarato di aver rilevato un “guasto” su una delle sue linee di trasmissione poco prima dell’inizio dell’incendio. Tuttavia, l’azienda ha anche affermato che l’inchiesta è ancora in corso e non è stata “conclusivamente determinata” la responsabilità delle sue attrezzature. Nonostante ciò, i pubblici ministeri federali ritengono ci siano prove sufficienti per procedere con la causa, chiedendo danni per un totale di 40 milioni di dollari.
Le risposte da parte della compagnia
Jeff Monford, portavoce di Southern California Edison, ha dichiarato che l’azienda sta esaminando attentamente le denunce. “Continuiamo il nostro lavoro per ridurre la probabilità che le nostre attrezzature generino incendi boschivi. Southern California Edison è impegnata nella mitigazione degli incendi attraverso il potenziamento della rete, la consapevolezza situazionale e pratiche operative migliorate,” ha affermato. Nonostante questo impegno, le azioni legali potrebbero segnare un cambiamento significativo nel modo in cui le compagnie energetiche vengono ritenute responsabili per la gestione delle infrastrutture in aree ad alto rischio incendi.
È chiaro che la questione della sicurezza e della responsabilità delle utilities rimane cruciale in un contesto di crescente frequenza e intensità degli incendi. Le comunità colpite si aspettano risposte e azioni concrete per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.