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Incendio Sventato a Pietraperzia: L'Associazione Don Bosco 2000 in Pericolo

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Un attacco alla struttura per minori stranieri a Pietraperzia suscita serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza della comunità locale.

Ieri sera, Pietraperzia, un comune in provincia di Enna, è stato teatro di un inquietante episodio di violenza. Un uomo, con il volto coperto, ha tentato di appiccare un incendio alla struttura dedicata ai minori stranieri non accompagnati, gestita dall’associazione Don Bosco 2000. Grazie al tempestivo intervento dei giovani ospiti, è stata evitata una tragedia.

Questo grave atto intimidatorio è stato reso pubblico dall’associazione stessa, che ha diffuso un video dell’attentato. Nella struttura risiedono attualmente circa dieci ragazzi, prevalentemente di origine egiziana, giunti in Italia solo pochi giorni fa. Questo rappresenta il secondo attacco subito dalla comunità, dopo un episodio simile avvenuto nel 2018, quando un colpo di fucile colpì una finestra della stessa struttura.

Le reazioni della comunità

Il presidente dell’associazione, Agostino Sella, ha espresso la sua indignazione e preoccupazione per quanto accaduto. “Si è rischiata una tragedia”, ha affermato, sottolineando l’assurdità di come chi fugge da conflitti e violenze possa trovarsi in una situazione di così grave pericolo. “È inaccettabile che chi cerca rifugio dalla guerra venga minacciato in questo modo”.

Un atto di solidarietà

Nonostante l’episodio inquietante, Sella ha rimarcato che Pietraperzia è una comunità notoriamente accogliente e solidale. “Siamo certi che le forze dell’ordine faranno piena luce su questo episodio. La nostra comunità è un esempio di accoglienza e non permetteremo che atti di questo tipo ci spaventino”.

Indagini in corso

Le autorità locali hanno avviato un’indagine per identificare il responsabile di questo atto violento. Le telecamere di sorveglianza hanno immortalato l’attentatore, e il video è già stato consegnato agli investigatori per una rapida analisi. La speranza è che le forze dell’ordine riescano a fare chiarezza e a garantire la sicurezza di tutti i residenti.

La presenza di giovani rifugiati in comunità è un tema delicato e complesso. Da un lato, rappresentano una risorsa per il territorio; dall’altro, possono diventare bersaglio di atti di intolleranza. È fondamentale che la comunità si unisca per sostenere i più vulnerabili e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione.

Un futuro migliore

Il futuro di questi ragazzi dipende in gran parte dalla capacità della comunità di accoglierli e integrarli. La formazione, l’istruzione e il supporto psicologico sono elementi chiave per garantire loro una vita dignitosa e serena. In questo contesto, la solidarietà e l’impegno di associazioni come Don Bosco 2000 diventano imprescindibili.

L’atto intimidatorio di ieri sera a Pietraperzia rappresenta un campanello d’allarme che deve spingere a riflettere sull’importanza di creare un ambiente sicuro e accogliente per tutti. La comunità è chiamata a unirsi per dire no alla violenza e sì all’integrazione e al dialogo.