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Indagini su Greta Thunberg e attivisti: il caso della protesta nel Canal Grande

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Greta Thunberg e altri attivisti ambientali sono stati oggetto di indagine per una manifestazione non autorizzata a Venezia, durante la quale hanno colorato il Canal Grande di verde, attirando l'attenzione sul tema del cambiamento climatico e della salvaguardia degli ecosistemi acquatici.

Il 22 novembre, il Canal Grande di Venezia è stato il palcoscenico di una controversa manifestazione condotta da Greta Thunberg e da 36 membri del movimento Extinction Rebellion. L’iniziativa, mirata a sensibilizzare sull’ecocidio globale, ha attirato l’attenzione delle autorità locali, che hanno avviato indagini per manifestazione non autorizzata.

Durante l’evento, i manifestanti hanno versato sostanze fluorescenti nelle acque del famoso canale, mentre un gruppo di attivisti esponeva uno striscione con la scritta “Fermate l’ecocidio” sul vicino ponte di Rialto.

Questa protesta si inserisce in una mobilitazione più ampia che ha coinvolto dieci città italiane in concomitanza con la chiusura della Cop30 in Brasile.

La manifestazione e le sue conseguenze

La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 37 attivisti, identificati dalle forze dell’ordine che hanno emesso un Daspo urbano temporaneo di 48 ore per tutti i partecipanti. Gli agenti hanno anche notificato una sanzione amministrativa di 150 euro a ciascuno di loro, senza però riscontrare accuse più gravi come l’interruzione di pubblico servizio. La sostanza utilizzata, la fluoresceina, è considerata non tossica e non ha causato danni ambientali.

Dettagli sull’azione

La protesta è iniziata intorno a mezzogiorno, quando alcuni attivisti, a bordo di un vaporetto, hanno versato rapidamente il colorante nel Canal Grande. Contemporaneamente, un gruppo di manifestanti ha sfilato sul ponte di Rialto, indossando abiti rossi e truccati per simulare il dolore del pianeta. La colorazione delle acque ha immediatamente catturato l’attenzione dei turisti e dei residenti, richiedendo l’intervento delle forze di polizia.

Il contesto della protesta

Questa azione di Venezia non è stata un episodio isolato, ma parte di una serie di eventi che si sono verificati in altre città italiane, come Milano, Bologna e Palermo. In queste città, fiumi e fontane sono stati colorati di verde per simboleggiare la protesta contro le politiche ambientali inadeguate e la crisi climatica attuale. Extinction Rebellion ha utilizzato questo gesto visivo per richiamare l’attenzione sui danni causati dalle attuali politiche governative.

Impatto della Cop30

La Cop30, tenutasi in Brasile, ha visto l’Italia tra i paesi che hanno ostacolato le misure più ambiziose per combattere il cambiamento climatico. Durante il summit, sono state proposte bozze di accordo che avrebbero dovuto includere l’uscita dai combustibili fossili, ma l’Italia ha opposto resistenza. Questa situazione ha spinto attivisti come Greta Thunberg a mobilitarsi, evidenziando l’urgenza di un cambiamento nelle politiche ambientali.

Nel complesso, l’azione di Venezia ha messo in luce l’inefficacia delle attuali misure contro la crisi climatica e il crescente bisogno di una risposta più incisiva da parte dei governi. Mentre le temperature globali continuano a salire, il messaggio degli attivisti è chiaro: è necessario agire ora per proteggere il nostro pianeta.