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Il contesto del delitto di Garlasco
Il caso di Garlasco ha riacceso l’attenzione dell’opinione pubblica, non solo per la brutalità del delitto, ma anche per le intricate dinamiche delle indagini. Andrea Sempio, uno dei principali indagati, ha fornito diverse versioni dei fatti che hanno sollevato interrogativi e dubbi tra gli inquirenti.
Le sue dichiarazioni riguardano principalmente le sue frequentazioni nella villetta di Marco Poggi, l’amico con cui trascorreva del tempo, giocando alla PlayStation e utilizzando il computer. Tuttavia, la recente scoperta di un’impronta attribuibile a Sempio sulla parete delle scale dove fu ritrovato il corpo di Chiara ha complicato ulteriormente la situazione.
Le contraddizioni nelle dichiarazioni di Sempio
Le indagini hanno messo in luce diverse incongruenze nelle testimonianze di Sempio. Inizialmente, egli ha affermato di non essere mai sceso in cantina, ma successivamente ha modificato la sua versione, dichiarando di andarci occasionalmente con Marco per prendere giochi da tavolo. Questa modifica è stata interpretata dagli inquirenti come un tentativo di giustificare la sua presenza nello scantinato, dove è stata trovata l’impronta. Tuttavia, le contraddizioni non si fermano qui. Sempio ha effettuato telefonate a Marco Poggi il 7 agosto, nonostante l’amico fosse partito per le vacanze tre giorni prima, il 4 agosto. Questo solleva interrogativi sulla sua memoria e sulla sua consapevolezza riguardo alla situazione dell’amico.
Le telefonate e il cellulare di Marco
Un altro aspetto che ha destato preoccupazione tra gli investigatori è la questione delle telefonate. Sempio ha spiegato di aver cercato Marco Poggi, ma le tempistiche non coincidono. Come è possibile che non ricordasse che l’amico fosse già in vacanza? Inoltre, in un’altra deposizione, Sempio ha affermato che il cellulare di Marco si trovava in montagna, in una zona con poco segnale. Questa affermazione ha sollevato ulteriori dubbi: come poteva Sempio sapere dove si trovava il cellulare di Marco? E perché continuare a chiamarlo a casa, se sapeva che non sarebbe stato raggiungibile? Queste domande rimangono senza risposta e alimentano il mistero attorno al caso di Garlasco.