L’influenza, con quasi 700mila casi registrati nell’ultima settimana, sta accelerando la sua corsa in Italia e spingendo la stagione respiratoria verso una fase di massima intensità. Le rilevazioni della rete RespiVirNet confermano un aumento marcato delle infezioni, soprattutto tra i più piccoli, mentre i virus influenzali continuano a diffondersi rapidamente in tutto il Paese.
Prevenzione e strumenti per affrontare la curva influenzale
Con il picco stagionale difficile da prevedere, le autorità sanitarie sottolineano l’importanza di misure preventive efficaci. La vaccinazione resta centrale: “Si è ancora in tempo per vaccinarsi“, ricorda Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, soprattutto per anziani, soggetti fragili e chi vive con persone a rischio. Oltre al vaccino, la rigorosa igiene delle mani, l’uso corretto dell’etichetta respiratoria — tossire o starnutire in un fazzoletto o nell’incavo del braccio — e la prudenza nei luoghi affollati rappresentano strumenti fondamentali per ridurre la circolazione virale.
La sorveglianza RespiVirNet, aggiornata con la nuova definizione di infezione respiratoria acuta (ARI) al posto delle sindromi simil-influenzali (ILI), permette di monitorare più accuratamente la diffusione dei virus respiratori, anche diversi dall’influenza.
Ad oggi, dall’inizio della stagione sono stati registrati circa 4 milioni di casi, con un alto tasso di positività per virus influenzali e Rhinovirus sia nella comunità che negli ospedali. Il quadro complessivo suggerisce che, pur in presenza di numeri crescenti, la stagione si mantiene nei parametri attesi, offrendo a cittadini e sistema sanitario gli strumenti per affrontarla con consapevolezza e prevenzione.
Influenza 2025: quasi 700mila casi in 7 giorni
L’influenza e le altre infezioni respiratorie acute continuano a diffondersi rapidamente in Italia. Nell’ultima settimana monitorata, tra l’1 e il 7 dicembre, circa 695 mila italiani hanno manifestato sintomi riconducibili a infezioni respiratorie acute, un aumento di circa 100 mila rispetto ai sette giorni precedenti.
Secondo il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, l’incidenza media nazionale è salita a 12,4 casi ogni 1.000 abitanti, con una particolare vulnerabilità dei bambini sotto i 4 anni, che registrano un’incidenza tripla rispetto alla media, pari a 38 casi ogni 1.000 assistiti. “Questa settimana si registra un aumento sostenuto dei casi di infezioni respiratorie acute registrati dalla sorveglianza RespiVirNet“, commenta Anna Teresa Palamara, aggiungendo che “l’andamento è in linea con quanto atteso per questo periodo dell’anno“.
Geograficamente, le regioni più colpite risultano Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Sardegna, dove la combinazione di densità abitativa, mobilità e condizioni climatiche favorisce la rapida diffusione dei virus. L’incremento non è uniforme: alcune regioni mostrano un’intensità media, altre un livello basale o basso.
Dal punto di vista virologico, circa un quarto dei casi è attribuibile ai virus influenzali, con predominanza del ceppo H3N2, mentre le restanti infezioni sono principalmente dovute a Rhinovirus, Adenovirus e virus Parainfluenzali.