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Congresso oncologia Esmo, la sfida del futuro tra ricerca e intelligenza artificiale

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Al congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo), ricercatori da 149 Paesi esplorano il ruolo dell’intelligenza artificiale e delle cure personalizzate nella nuova frontiera della ricerca oncologica.

Si è aperto a Berlino, con numeri da record, il congresso di oncologia più atteso dell’anno, dove l’intelligenza artificiale entra ufficialmente tra i protagonisti della ricerca medica mondiale.

Congresso oncologia Esmo, l’intelligenza artificiale guida la nuova era della ricerca

Trentamila. È questo il numero che accoglie chi varca le porte del congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), in corso a Berlino.

Trenta mila ricercatori, oncologi e clinici provenienti da 149 Paesi, centinaia di studi presentati e un’aria di attesa quasi elettrica nei corridoi del centro congressi. Si parla di futuro, ma anche di presente, perché — come ricordano gli esperti — la ricerca oncologica oggi non è più solo scienza di laboratorio: è visione, è metodo, è tecnologia.

Al centro del congresso, due parole: intelligenza artificiale. Tema onnipresente, discusso tra una sessione e l’altra, citato nei panel, nei coffee break, perfino nei corridoi. Perché l’IA, spiegano i ricercatori, non è più un esperimento: è già dentro la medicina di precisione. Gli studi presentati all’Esmo lo mostrano chiaramente — dall’uso dei biomarcatori per prevedere le risposte all’immunoterapia, fino ai modelli predittivi basati su IA capaci di ottimizzare i trial clinici e confrontare in modo più accurato i trattamenti.

L’obiettivo, dicono, sembra essere duplice: ridurre la tossicità delle cure e garantire sostenibilità economica. Un equilibrio sottile, quasi impossibile, ma su cui si sta lavorando con grande determinazione. Gli occhi dei delegati si alzano spesso verso gli schermi dove scorrono grafici e dati. Molti prendono appunti, qualcuno registra gli interventi col cellulare. Scene da congresso, sì, ma anche un piccolo frammento di futuro che si costruisce in tempo reale, il progresso e la medicina uniti per valicare nuove strade di un futuro sempre più vicino.

Congresso oncologia Esmo, l’intelligenza artificiale entra nei nuovi studi sul melanoma

“Verrà presentato uno studio molto innovativo”, racconta all’ANSA il presidente eletto di Esmo, Giuseppe Curigliano, tra i volti italiani più noti dell’oncologia internazionale. Parla con calma, quasi a voler pesare ogni parola. “I ricercatori hanno isolato i linfociti nel letto tumorale dei pazienti e li hanno espansi ed ingegnerizzati per riconoscere il nemico, il tumore, in base a due antigeni specifici”.

Si tratta del melanoma uveale, un tumore raro ma non rarissimo: in Italia colpisce circa mille persone l’anno, precisa Curigliano. Lo studio, presentato al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) Berlino, è solo uno dei tanti esempi di quella che viene definita oncologia di precisione, una strada che unisce genetica, immunologia e intelligenza artificiale.

E non sembra essere tutto in effetti. “In questo momento sono in corso altri studi sui vaccini terapeutici: uno per il melanoma e uno per il tumore al polmone. I vaccini personalizzati avranno un’applicazione concreta proprio in queste due patologie”, ha aggiunto il presidente Curigliano durante l’intervista all’agenzia di stampa.

Sul palco, intanto, si alternano voci, accenti, lingue. Ogni slide è un frammento di futuro possibile. C’è chi parla di anticorpi farmaco-coniugati, chi di nuovi modelli digitali per studiare la risposta dei pazienti. Tutti, però, convergono su un punto: la ricerca oncologica sta cambiando pelle, e l’intelligenza artificiale non è più una promessa ma con ogni probabilità sempre più un potenziale strumento quotidiano anche per la medicina.