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Intelligenza artificiale: la bozza del Ddl

Intelligenza artificiale, cosa c'è nella bozza del Ddl

Tutti i dettagli sulla bozza del disegno di legge sull'intelligenza artificiale del governo Meloni.

Tutti i dettagli sulla bozza del disegno di legge sull’intelligenza artificiale del governo Meloni, svelati da Wired. Dai bollini anti-deepfake all’aggravante per AI, dagli investimenti alla fondazione per la ricerca.

Intelligenza artificiale, cosa c’è nella bozza del Ddl

Wired ha visionato una bozza del disegno di legge sull’intelligenza artificiale, licenziata lo scorso 26 marzo, da cui emergono molte novità e tutte le attività che l’esecutivo vuole regolare, ma anche la creazione di una fondazione, le modalità di controllo e i fondi. Il disegno di legge fissa in nove articoli i principi fondamentali della legge. Nella bozza si legge che “i sistemi e i modelli di intelligenza artificiale devono essere sviluppati e applicati nel rispetto della autonomia e del potere decisionale dell’uomo, della prevenzione del danno, della conoscibilità, della spiegabilità“, sottolineando che devono essere garantite le massime difese in materia di cybersecurity. Il governo prevede in ambito economico che gli enti pubblici favoriscano “la creazione di un mercato dell’intelligenza artificiale innovativo, equo, aperto e concorrenziale e di ecosistemi innovativi“.

In ambito sanitario si legge che l’intelligenza artificiale non può condizionare l’accesso alle prestazioni sanitarie con criteri discriminatori. Per quanto riguarda la giustizia il ricorso agli algoritmi “è consentito solo per finalità strumentali e di supporto“. Inoltre, si legge che uno degli scopi della legge è introdurre l’intelligenza artificiale nei controlli fiscali e farla intervenire sulle professioni intellettuali, in qualità di supporto. Si parla anche della proposta di rendere obbligatorio il consenso dei genitori per far accedere gli under 14 a tecnologie di AI.

Intelligenza artificiale: chi la governa in Italia, la fondazione e i fondi

Per quanto riguarda la sorveglianza e il controllo, il disegno di legge adotta la strategia nazionale. Per cui l’intelligenza artificiale sarà governata da Agid e Acn. Agid dovrà promuovere “innovazione e sviluppo”, le procedure di “valutazione, accreditamento e monitoraggio” di chi dovrà controllare i sistemi, mentre l’Acn si occuperà dei profili di sicurezza e sarà autorizzata a ispezionare e fare multe. Verrà anche istituita una Fondazione per la ricerca, la sperimentazione, lo sviluppo e l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale. A vigilare sarà Palazzo Chigi. La fondazione dovrà stabilire “programmi di ricerca e innovazione” finanziati con fondi pubblici, capire come strutturare questi fondi, selezionare piani di studio e progetti. Nella bozza si parla di 150 milioni per i fondi di venture capital dedicati a intelligenza artificiale, quantum computing, cybersecurity, 5G, telecomunicazioni.

Intelligenza artificiale: fisco, norma anti-deepfake e uso per scuola e sanità

I progetti vengono riconosciuti come quelli che garantiscono sconti fiscali per i professionisti che rientrano in Italia. Proposto di modificare l’articolo 9 del codice di procedura civile, riconoscendo che il tribunale è esclusivamente competente “per le cause che hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale“. Suggeriti anche due interventi su codice penale da parte del Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Il primo riguarda l’introduzione di una aggravante per l’AIper le cause che hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale“. Il secondo è una norma anti-deepfake che punisce “chiunque utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale o altri strumenti elettronici genera immagini di persone, cose, voci o suoni atti ad ingannare quanto alla loro autenticità“.

Il disegno di legge propone di creare corsi di intelligenza artificiale per scuole e università. Per quanto riguarda il copyright si propone di obbligare media, piattaforme sociale e streaming a inserire un bollino per riconoscere i contenuti dell’AI. Le piattaforme devono anche offrire sistemi per smascherare i deepfake. Per quanto riguarda l’ambito sanitario, si riconosce l’interesse pubblico dei dati per progetti di ricerca senza scopro di lucro. Il decreto prevede la creazione di una piattaforma di AI, affidata all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali per agevolare la presa in carico da parte dei medici, fornire consulenze non vincolanti e gestire l’accesso ai servizi sanitari delle case di comunità.