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Intervista a Giulia Altemani: danza, fitness e benessere al femminile

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Giulia Altemani ha trasformato la sua passione per la danza in un percorso professionale dedicato al benessere femminile.

Con un approccio che unisce movimento, musica e consapevolezza, guida le sue clienti verso un allenamento efficace e motivante. In questa intervista racconta il suo metodo, le sfide superate e l’idea alla base del programma ATTIVA, pensato per accompagnare le donne a prendersi cura di sé con gioia e disciplina.

Dai primi passi tra danza e nuoto alla strada verso il personal training femminile

Un percorso che parte dall’infanzia, tra esperienze diverse, fino a trovare nella danza il vero modo di vivere il corpo e l’allenamento.

Dai primi passi tra danza e nuoto, come è cambiato il tuo approccio all’allenamento?

“Il nuoto è stata un’esperienza marginale: l’ho praticato per cinque anni perché i miei genitori ci tenevano che imparassi, e oggi li ringrazio. Ma già da piccola avevo capito che non era il mio mondo. Nel frattempo avevo iniziato danza… ed è lì che ho sentito di appartenere davvero a qualcosa. La danza è sempre stata la mia più grande passione, e lo è ancora oggi.

Una delle cose più preziose che mi ha lasciato è il rapporto profondo con la musica. Nei workout registrati per le ragazze del mio programma Attiva, la musica non manca mai. Quel momento sul tappetino deve essere prima di tutto un momento per staccare, divertirsi… allenante, ma anche piacevole. Voglio che ogni ragazza senta l’energia del proprio corpo in movimento.

Allenarsi è faticoso, ma non deve essere pesante. È qualcosa che ho imparato proprio dalla danza: le lezioni sono intense, muscolari, ti mettono alla prova… ma le fai con la musica, sentendo la forza e l’emozione del tuo corpo. E questo ti dà una carica pazzesca. La musica ti motiva, ti accende, ma sa anche accompagnarti nei momenti più lenti, come lo stretching o la meditazione.

La danza ha influenzato anche il mio modo di intendere il movimento. Mi piace pensare che ogni esercizio abbia una sua eleganza, e che ogni workout possa diventare una piccola coreografia. Da qui è nato il format Tone&Flow, che fonde danza, pilates e yoga: rappresenta perfettamente la mia visione del corpo in armonia.”

Com’è nata la decisione di diventare personal trainer e dedicarti all’allenamento femminile?

“Non c’è stato un momento preciso, è stato un percorso spontaneo. La mia scuola di danza era all’interno di una palestra. Finita la lezione, spesso mi fermavo ai corsi fitness: così sono passata da allieva a istruttrice”

E aggiunge

“Nel 2011‑2012 i corsi di fitness musicale andavano fortissimo, facevano per me. Ho cominciato facendo sostituzioni e quella è stata la mia gavetta. Poi mi sono iscritta a Scienze Motorie, ho lavorato in palestra, mi sono formata e mi sono allenata in sala pesi.

Ho scelto l’allenamento femminile perché come trainer donna le ragazze si rivolgevano spontaneamente a me. Nelle palestre in cui ho lavorato,  lo staff era quasi sempre composto da uomini, e quindi molte donne si sentivano più a  loro agio con me. Si creava fin da subito una connessione, una comprensione reciproca. 

Ci sono aspetti del corpo femminile — anche piccoli complessi o insicurezze — che solo un’altra donna può capire davvero”

Scoprire le “meravigliose capacità del proprio corpo”: come lo trasmetti alle tue clienti?

Molte donne partono da insicurezza, pensano “non posso migliorare”. La verità è che il nostro corpo ha capacità incredibili, dobbiamo solo dargliele modo di esprimerle.

Attraverso i miei allenamenti trasmetto che si può cambiare, migliorare. Il mio compito è accompagnarle oltre la comfort zone, perché lì avviene il cambiamento. E quando mi scrivono: “Ora non riesco più a farne a meno!”, o “Da tre burpees sono arrivate a dieci!”, o “Ho aumentato i pesi”, ecco… queste conquiste dimostrano che il corpo è forte, adattabile e meraviglioso.

Con il mio lavoro ogni giorno cerco di trasmettere: il movimento è mezzo per scoprire, amare e valorizzare se stesse”

Consigli per allenarsi con consapevolezza

Suggerimenti pratici e mentalità giusta per mantenere la costanza, evitare gli errori comuni e prendersi cura di sé con equilibrio.

Quali errori frequenti noti nelle donne che iniziano un percorso di allenamento?

“Da un punto di vista mentale: molte si aspettano risultati immediati, spinte dai social. In realtà, con allenamento e alimentazione, i primi risultati arrivano dopo 4‑6 mesi. Se le aspettative sono troppo alte, si demotivano.

Altri errori: partire da zero a cento, soprattutto prima dell’estate, con cinque sessioni settimanali di cardio. Questo stressa il corpo, crea infiammazione e ritenzione, ottenendo spesso l’effetto opposto.

Altro falso mito: pensare di snellire una zona allenando solo quella. Se vuoi gambe toniche lavori su tutto il corpo, abbinando un’alimentazione corretta. Allenare solo gambe può infiammare e gonfiare.

Perciò nel mio metodo propongo allenamenti bilanciati che coinvolgono tutto il corpo, risparmiano energie e rispettano l’obiettivo delle donne: gambe leggere e glutei tonici senza eccesso.”

Consigli per una donna che vuole iniziare a prendersi cura di sé con l’allenamento?

“Le direi di scegliere un percorso che le piaccia davvero, che la faccia sentire bene. È  fondamentale trovare un professionista con cui si senta in sintonia non solo per la  competenza, ma anche a livello umano, di energia, di empatia, qualcuno con cui si senta a  suo agio e supportata. Le suggerirei anche di avere ben chiaro il proprio obiettivo, ma non solo in termini estetici: è importante sapere come desidera sentirsi ogni giorno nella sua vita. Allenarsi non deve  essere un obbligo, ma un modo per prendersi cura di sé, per avere più energia, per stare  meglio nel proprio corpo e nella propria mente. Infine, le direi di godersi il percorso giorno dopo giorno, senza fretta. Non serve allenarsi  tutti i giorni, bastano 2-3 volte a settimana, la vera chiave è la costanza. Concentrarsi su  quell’1% di impegno quotidiano che, nel tempo, porta a grandi risultati”  

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Qual è il consiglio peggiore che senti spesso dare nel fitness femminile?

Senza dubbio, che le donne non dovrebbero fare i pesi.  La verità è che i pesi sono fondamentali per tonificare il corpo, rassodare, migliorare la  postura.  Non si tratta di caricarsi come un bodybuilder: dipende dagli obiettivi. Escludere i pesi significa rinunciare a risultati reali.

Altro mito: per dimagrire bisogna correre. No, non è obbligatorio! Se non ti piace correre, non farlo: ci sono camminate, circuiti, allenamenti ad alta intensità… quello che importa è trovare un’attività che ti piace e che mantieni con costanza”

Come bilanci l’aspetto estetico con il benessere psicofisico?

“Non rincorriamo perfezione né confronti impossibili. Ognuna ha un patrimonio genetico unico. Per me, l’aspetto estetico e il benessere psicofisico sono profondamente collegati.  Soprattutto noi donne, spesso ci giudichiamo da come ci vediamo allo specchio, da come  ci stanno i vestiti, da quanto ci sentiamo in forma nelle attività di tutti i giorni. E non è solo  una questione di estetica, ma di energia e di sicurezza in sé. 

Non possiamo ignorare il fatto che sentirsi bene nel proprio corpo ha un impatto  fortissimo sull’autostima e sulla qualità della vita.  Nel mio metodo, l’estetica non viene mai prima della salute, ma viene insieme alla salute.  Attraverso allenamento e alimentazione, lavoriamo per migliorare la nostra estetica, ma anche per: 

  • avere più resistenza durante la giornata 
  • migliorare la digestione 
  • dormire meglio 
  • essere più lucide mentalmente 
  • scaricare lo stress”

Alimenti pre-allenamento per combattere ritenzione e gonfiore?

“Quando mi alleno presto al mattino o ho poco tempo tra lo spuntino e l’allenamento,  scelgo sempre qualcosa di molto leggero e facile da digerire. Faccio una colazione o una  merenda a base solo di carboidrati semplici: tipo una fetta di pane con un po’ di miele, una  galletta con marmellata, dei biscotti secchi oppure un frutto maturo. Evito sempre grassi, proteine e troppe fibre, perché rischiano di appesantirmi o farmi  sentire gonfia durante l’allenamento. Per quanto riguarda la ritenzione, una cosa importantissima che consiglio sempre è di bere tanta acqua, sia prima, durante che dopo il workout. L’idratazione è fondamentale anche per combattere la sensazione di gonfiore!”

ATTIVA: allenarsi ovunque con efficacia e piacere

Un programma versatile che si adatta a ogni stile di vita, unendo intensità, musica e movimento per risultati concreti.

Il tuo programma ATTIVA è pensato per adattarsi sia a chi si allena in palestra che a  casa. Quali sono le caratteristiche principali che lo rendono efficace in entrambi  i contesti?

“Sì, ATTIVA si adatta perfettamente sia a chi si allena in palestra che a casa, perché la  metodologia di base è la stessa, la differenza principale sta nella struttura dei workout: 

  • In palestra, sfruttiamo macchinari e carichi più elevati. 
  • A casa, invece, rendiamo l’allenamento comunque intenso attraverso combinazioni  mirate di esercizi, sequenze e tecniche che stimolano bene i muscoli anche con carichi più  leggeri. 

Quello che dico sempre è che la costanza è la vera discriminante: 

Allenarsi in palestra ha sicuramente dei vantaggi, ma se è lontana, non ti piace l’ambiente,  o ci vai una volta sì e dieci no… allora è molto meglio allenarsi a casa con regolarità.  ATTIVA è strutturato per essere efficace in entrambi i contesti. 

E poi conta anche che cosa ti piace e cosa si adatta al tuo stile di vita: 

  • Ci sono ragazze che adorano l’ambiente della palestra, uscire di casa, prendersi quel  tempo per sé. 
  • Altre, invece, preferiscono allenarsi a casa perché ottimizzano meglio i tempi e riescono a  mantenere più facilmente la routine. 

Nel programma ATTIVA, gli allenamenti a casa sono video workout completi, dove segui  tutta la lezione con me: musica, stimoli, spiegazioni, interazioni… proprio come una lezione  live. Quindi, se ti piace essere guidata passo passo, può essere molto più coinvolgente!”

Un caso di trasformazione che ti ha particolarmente colpito?

“Sono molte le testimonianze che mi commuovono. Una donna ha iniziato per rimettersi in forma e prendersi cura della mamma invalida: voleva sentirsi più leggera e in salute. Altre ragazze hanno trovato negli allenamenti uno sfogo nei momenti difficili, e alcune si allenano da due anni di seguito, anche in vacanza!»

Io do lo strumento, ma la vera magia la fa chi si allena: la costanza, la forza, la volontà di rimettersi in gioco. Ogni storia è una motivazione che mi spinge a continuare”

Autenticità, sfide e progetti futuri

Riflessioni sull’equilibrio tra vita professionale e personale, come mantenere la motivazione e quali sono gli obiettivi per il futuro.

Nel tuo lavoro sei spesso tu a motivare gli altri. Ma nei momenti in cui perdi la  motivazione, a chi o a cosa ti affidi per ritrovarla? 

“Non mi affido alla motivazione, che è altalenante. Mi baso su disciplina e consapevolezza del percorso a lungo termine. Nei giorni difficili mi affido alla versione più saggia di me, rallento ma continuo. Se serve, mi prendo una pausa e mi ascolto. Le persone attorno a me aiutano, ma non possiamo dipendere dagli altri: dobbiamo coltivare la nostra energia da soli. Io ci riesco con allenamento, alimentazione e meditazione”

Un momento in cui hai pensato di mollare tutto?

“Sì, proprio prima di creare ATTIVA. Le giornate in palestra erano logoranti: partivo alle 7 e finivo alle 21. Era diventato stress, non più piacere. Ho dovuto scegliere: mollare o cambiare modello. Così è nato ATTIVA: prima mi sono “attivata” io, poi è nato il progetto che rispecchiasse di più chi sono”

Come mantieni l’autenticità online?

“Parto dall’essere me stessa. Vengo dal mondo reale delle palestre: quello fatto di sguardi, ascolto. Quando registro un video penso a persone vere, non follower. Comincio storie, video come se le avessi di fronte: niente filtri, niente linguaggio costruito. Poi creo momenti di connessione: dirette Zoom con le ragazze, eventi dal vivo… Dopo anni di digitale a distanza, c’è bisogno di contatto umano. Il digitale è utile, ma non sostituisce il contatto vero”

Se potessi creare un progetto di fitness e benessere da zero, senza vincoli di  budget o tempo, cosa includerebbe che oggi ti è impossibile realizzare?

“Non cambierei molto. L’unica cosa che mi piacerebbe davvero implementare è l’investimento nelle risorse umane,  costruire un team con cui condividere la visione e crescere insieme. Da soli non si va lontano. Non serve una piattaforma ultra-tecnologica ora: i progetti crescono con l’esperienza, gli errori e la maturità. ATTIVA è nato quando ero pronta”

Obiettivi futuri e l’eredità che vorresti lasciare?

Non sono una persona che  ama pianificare troppo a lungo termine o immaginarsi tra dieci anni con precisione: preferisco mantenere curiosità e apertura. Oggi il focus è ATTIVA, ma non escludo nuovi progetti con altri professionisti. Mi immagino anche itinerante, vivendo temporaneamente altrove senza dimenticare Milano, le mie radici. Il mio obiettivo è fare del bene con il mio lavoro, divertirmi, sentirmi viva e utile. Vorrei lasciare un’eredità: che attivarsi con entusiasmo, consapevolezza e cura è possibile, che movimento e benessere cambiano la vita ogni giorno. Questo è il senso di ATTIVA, e continuerò a trasmetterlo”