Israele ha deciso di chiudere due importanti valichi di confine con la Giordania, una mossa che segna un inasprimento delle restrizioni lungo il confine orientale del Paese. Le autorità israeliane citano motivi di sicurezza, mentre la decisione ha subito attirato l’attenzione della comunità internazionale.
La crisi umanitaria a Gaza
La situazione a Gaza è sempre più drammatica.
Secondo l’esercito israeliano, circa 480.000 palestinesi hanno lasciato Gaza City dirigendosi verso il sud della Striscia, dove prima dell’offensiva israeliana risiedevano circa un milione di persone.
Nelle ultime ore gli attacchi delle forze armate israeliane hanno provocato diverse vittime civili: almeno quattro palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi e numerosi altri feriti in raid aerei e con droni, colpendo zone densamente popolate come Khan Younis, Deir al-Balah e il campo di Nuseirat.
Israele, chiusi due valichi con la Giordania
Israele ha deciso di interrompere l’accesso tra la Cisgiordania e la Giordania, a seguito di un episodio in cui un autista che trasportava aiuti umanitari verso Gaza ha aperto il fuoco, uccidendo due militari israeliani. L’Autorità aeroportuale israeliana, responsabile della gestione del ponte di Allenby, ha comunicato che il passaggio resterà chiuso fino a nuovo ordine.
Anche altri valichi tra i due Paesi hanno subito restrizioni: il valico del fiume Giordano, situato a nord, è stato completamente bloccato, mentre il valico di Rabin, a sud, è rimasto operativo esclusivamente per i lavoratori.