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Israele Intensifica gli Attacchi a Gaza: Almeno 28 Morti Palestinesi

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A Gaza, il conflitto continua a causare gravi perdite umane, mentre gli attacchi israeliani si intensificano in modo preoccupante.

Di recente, la situazione a Gaza ha subito un ulteriore aggravamento a seguito di una serie di bombardamenti israeliani che hanno provocato la morte di almeno 28 palestinesi e il ferimento di 77 persone, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute palestinese. Questi attacchi rappresentano una delle più gravi violazioni del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti, in vigore dallo scorso mese.

Le strade di Gaza sono pervase da un clima di angoscia e paura, con i cittadini che affrontano quotidianamente le conseguenze di un conflitto che sembra senza fine. Le esplosioni hanno colpito diverse aree strategiche, tra cui la zona di al-Mawasi, vicina a Khan Younis, e il quartiere di Zeitoun, dove una famiglia è stata completamente decimata.

I dettagli sugli attacchi

I bombardamenti israeliani hanno preso di mira numerosi punti, tra cui un incrocio affollato da famiglie sfollate a Shujayea, in est della città di Gaza. Secondo il reporter di Al Jazeera, Hani Mahmoud, il bilancio è drammatico: “Un padre, una madre e i loro tre figli hanno perso la vita in un colpo solo.” Questo scenario contribuisce a un clima di panico che pervade la regione devastata dalla guerra.

Le reazioni israeliane e palestinesi

In risposta a questi eventi, l’esercito israeliano ha giustificato i bombardamenti dichiarando di aver colpito obiettivi legati a Hamas a causa di presunti attacchi contro le proprie forze nel sud di Gaza. Tuttavia, Hamas ha smentito tali affermazioni, descrivendo le azioni israeliane come una tentata giustificazione per ciò che definiscono crimini di guerra.

Il gruppo ha dichiarato che queste operazioni sono una escalation pericolosa, mirata a riprendere il genocidio contro il popolo palestinese, sottolineando la continua vulnerabilità dei cittadini di Gaza di fronte a bombardamenti incessanti e violenze quotidiane.

La situazione internazionale

Questi attacchi avvengono in un contesto di crescente tensione internazionale, con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha recentemente approvato una risoluzione (n. 2803) a sostegno di un piano di pace proposto dagli Stati Uniti. Tale piano prevede l’adozione di un meccanismo di protezione internazionale per Gaza, ma è stato ampiamente criticato da Hamas e altre fazioni palestinesi, che lo considerano un tentativo di legittimare l’occupazione e di negare i diritti politici e umanitari dei palestinesi.

Le critiche si sono intensificate, con gruppi per i diritti umani che avvertono che questa risoluzione potrebbe minacciare il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi e aggravare ulteriormente la crisi umanitaria nella regione. Khaled Elgindy, esperto del Quincy Institute, ha sottolineato che questi attacchi rappresentano una vera e propria sfida per il Consiglio di Sicurezza e l’intera comunità internazionale.

Le conseguenze sul campo

Nonostante le affermazioni di alcuni sostenitori della risoluzione sostenuta dagli Stati Uniti, che sostengono che essa potrebbe portare a una cessazione duratura della violenza, la realtà è ben diversa. Analisi recenti mostrano che Israele ha violato il cessate il fuoco almeno 393 volte dal 10 ottobre, con un numero crescente di palestinesi che continuano a morire.

La comunità internazionale ora si trova di fronte a un bivio: se non agirà in modo deciso, si rischia di vedere il conflitto continuare sotto il velo di un cessate il fuoco che, di fatto, non è mai stato rispettato.