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Recenti scambi diplomatici tra China e Stati Uniti evidenziano lo stato fragile delle relazioni, in particolare riguardo al territorio ex britannico di Hong Kong. Durante un incontro tenutosi martedì, un alto funzionario cinese ha messo in guardia il nuovo console generale statunitense, Julie Eadeh, sul suo coinvolgimento con figure politiche locali.
Questo avvertimento riflette le tensioni in corso legate a questioni di governance e autonomia a Hong Kong, una regione che opera sotto un quadro unico stabilito dal principio ‘un paese, due sistemi’ fin dal suo ritorno sotto la sovranità cinese nel 1997.
Avvertimenti della Cina ai funzionari statunitensi
Cui Jianchun, commissario presso l’ufficio di Hong Kong del Ministero degli Affari Esteri cinese, ha trasmesso un messaggio chiaro a Eadeh, sottolineando l’importanza di attenersi alle norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali. Nella sua dichiarazione, Cui ha messo in evidenza il principio di non interferenza negli affari interni, esortando la diplomatica a prendere le distanze da quelle che ha definito forze anti-Cina.
Quattro linee guida fondamentali
Secondo quanto riportato, Cui ha delineato quattro direttive specifiche che Eadeh dovrebbe seguire: evitare di incontrare individui ritenuti inappropriati; astenersi dalla collaborazione con gruppi oppositori all’autorità di Pechino; non sostenere né finanziare azioni che minacciano la stabilità nella regione; e mantenere le distanze da casi legati alla sicurezza nazionale.
Questo approccio cauto è particolarmente pertinente considerando le azioni precedenti di Eadeh durante il suo incarico come capo politico al consolato statunitense, dove ha interagito con attivisti pro-democrazia durante le significative proteste del 2019. I suoi contatti con figure come Joshua Wong e Nathan Law hanno suscitato l’ira delle autorità cinesi, che considerano tali associazioni dannose per la loro governance.
Risposta degli Stati Uniti agli avvertimenti
In risposta alle admonizioni di Cui, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha fermamente respinto l’idea di limitare il coinvolgimento diplomatico a Hong Kong. Un portavoce ha sottolineato che i diplomatici statunitensi sono incaricati di promuovere gli interessi nazionali a livello globale, una pratica standard applicabile a tutte le missioni diplomatiche, comprese quelle a Hong Kong.
Questo scambio evidenzia le questioni più ampie di contesa tra Washington e Pechino, in particolare riguardo alla percepita erosione dei principi democratici a Hong Kong, così come le crescenti tensioni sulle politiche commerciali e tecnologiche.
Contesto storico della governance di Hong Kong
Hong Kong, pur essendo ufficialmente parte della Cina, ha goduto di un certo grado di autonomia sotto il quadro di ‘un paese, due sistemi’. Tuttavia, i critici sostengono che questa autonomia sia stata sistematicamente erosa nel corso degli anni, in particolare in considerazione delle crescenti misure autoritarie attuate dal governo cinese.
L’entrata in vigore della Legge sulla sicurezza nazionale nel giugno 2020 ha segnato un punto di svolta significativo, criminalizzando atti di secessione, sovversione e collusione con forze straniere. Questa legislazione è stata strumentale nella soppressione del dissenso, portando all’imprigionamento di numerosi attivisti e alla chiusura di importanti organi di informazione come Apple Daily.
Scrutinio mediatico e percezione pubblica
In prossimità dell’incontro con Eadeh, l’ufficio di Cui ha attivamente diffuso articoli da media pro-Pechino che criticavano il suo approccio diplomatico. Queste narrazioni la inquadrano come una potenziale istigatrice di quella che viene definita una ‘rivoluzione colorata’, termine associato a movimenti di massa che cercano il cambiamento di regime.
Questo avvertimento riflette le tensioni in corso legate a questioni di governance e autonomia a Hong Kong, una regione che opera sotto un quadro unico stabilito dal principio ‘un paese, due sistemi’ fin dal suo ritorno sotto la sovranità cinese nel 1997.0
Questo avvertimento riflette le tensioni in corso legate a questioni di governance e autonomia a Hong Kong, una regione che opera sotto un quadro unico stabilito dal principio ‘un paese, due sistemi’ fin dal suo ritorno sotto la sovranità cinese nel 1997.1