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Il cammino dell’Ucraina verso l’adesione all’Unione Europea continua a presentare sfide significative, in particolare a causa dell’opposizione del governo ungherese. Taras Kachka, vicepremier ucraino, ha espresso fiducia nel fatto che “soluzioni creative” possano essere la chiave per superare questo ostacolo. In un’intervista con POLITICO, Kachka ha delineato le aspettative per la fine dell’anno, quando i leader dell’UE potrebbero approvare l’apertura di sei cluster di negoziazione per l’adesione.
Il contesto politico attuale
Secondo Kachka, il momento politico è favorevole, con una crescente pressione su Viktor Orbán, il primo ministro ungherese, affinché rimuova il suo veto. Orbán ha utilizzato la sua opposizione all’adesione dell’Ucraina come strumento di campagna per la sua rielezione, affermando che un nuovo membro così grande potrebbe destabilizzare l’Unione. Tuttavia, il vicepremier ucraino ha sottolineato che l’atteggiamento di Budapest sta diventando sempre più ingiustificato.
Possibili incontri tra leader
Kachka ha suggerito che un incontro faccia a faccia tra Orbán e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy potrebbe essere cruciale per risolvere le problematiche legate all’adesione. Anche se non è in grado di indicare una data o un luogo specifico, la sua convinzione è che i leader europei troveranno una soluzione durante il prossimo incontro di dicembre.
Le aspettative per l’adesione
Dopo aver ricevuto il via libera politico per avviare i colloqui di adesione, l’Ucraina ha lavorato attivamente per entrare nell’Unione. Tuttavia, senza l’approvazione legale da parte dei 27 Stati membri dell’UE, Kyiv non potrà formalmente avviare il processo di adesione. Questa frustrazione è palpabile tra i cittadini ucraini, che si chiedono perché debbano continuare ad aspettare.
“È difficile spiegare alla società ucraina che dobbiamo attendere. Non possiamo permetterci di aspettare”, ha dichiarato Kachka, sottolineando l’urgenza di una risposta sia per l’Ucraina che per l’Unione Europea.
Le priorità per Zelenskyy
Un’approvazione formale dell’adesione rappresenterebbe una vittoria significativa per Zelenskyy, specialmente dopo un recente incontro infruttuoso con il presidente statunitense Donald Trump, il quale ha rifiutato di sostenere l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, rendendo l’opposizione di Budapest un ulteriore ostacolo alla sua ambizione di entrare nell’UE.
Iniziative europee e soluzioni alternative
Kachka ha lodato l’iniziativa del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, che ha cercato di facilitare il processo di adesione. Nonostante un primo tentativo di Costa sia stato rigettato in un incontro informale a Copenaghen, i paesi favorevoli all’allargamento stanno proponendo nuove strategie per affrontare le obiezioni non solo dell’Ungheria, ma anche di stati come Bulgaria e Grecia.
Nuove proposte per l’adesione
Le nuove proposte prevedono che i nuovi membri non possano avere diritto di veto sulle decisioni politiche dell’UE, creando di fatto una forma di adesione di secondo livello. Questa soluzione potrebbe alleviare le paure radicate in paesi come la Polonia, dove esistono timori riguardanti l’inondazione di prodotti agricoli ucraini a basso costo.
Kachka ha riconosciuto che la questione agricola è cruciale per la Polonia, ma è fiducioso che siano disponibili soluzioni per affinare la Politica Agricola Comune in modo da ottimizzare il sistema alimentare dell’UE. Nonostante la pressione da parte dei paesi candidati e degli alti funzionari dell’UE, i leader europei sembrano riluttanti a accelerare il processo di adesione, come evidenziato da una bozza delle ultime conclusioni del Consiglio che non menzionava l’allargamento.
Inoltre, la recente decisione di limitare i voli russi sopra i paesi europei complica ulteriormente i piani di incontro a Budapest, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alla situazione. Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prévot, ha espresso preoccupazione per la credibilità dell’UE di fronte a questi ritardi.