A Palermo dolore e silenzio dopo l’addio del fratello del Presidente della Regione Sicilia, Rosario Schifani è morto. Una notizia che ha colpito l’Università e l’intera comunità accademica.
L’addio a Rosario Schifani, il fratello del Presidente della Regione Sicilia
Rosario Schifani se n’è andato a 78 anni. Professore ordinario di Elettrotecnica all’Università di Palermo, quarant’anni di lezioni, conferenze, studenti.
Una vita accademica piena, ma senza mai cercare i riflettori. «Un uomo di poche parole, ma con idee chiarissime», mi ha detto ieri il rettore Massimo C., quando l’ho chiamato per avere conferme. La voce un po’ tesa, come capita quando la notizia è troppo fresca.
Dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica è arrivato un comunicato scarno. Due righe. Giusto per dire che Rosario non c’è più. Ma nei corridoi, raccontano, il silenzio è caduto all’improvviso. «Ha creato il Laboratorio Dielettrici da zero», mi ha spiegato la professoressa Anna B., collega e amica di lunga data. «Oggi è un centro di ricerca conosciuto in tutta Europa. E lui ne era orgoglioso, anche se non lo diceva mai». Poi si è fermata. «Un tipo così, non ne nascono tanti».
Qualcuno ricorda le sue lezioni, quel modo di fermarsi a metà spiegazione come se stesse pensando ad altro. E poi riprendere di colpo, con un esempio che non c’entrava nulla. Ma che faceva capire tutto. «Una volta ci ha paragonato un circuito elettrico al traffico di Palermo», ride un ex studente, Marco, che ho incontrato davanti all’ateneo. «Sembrava una follia, ma dopo quella lezione non ho più dimenticato la legge di Ohm».
Oggi pomeriggio all’università allestiranno la camera ardente. Proprio accanto al laboratorio che Rosario aveva fondato. Una scelta voluta, dicono dal dipartimento. «Perché lì c’è la sua storia. E anche un po’ di lui».
Tra dolore e memoria, Palermo saluta Schifani il fratello morto del Presidente della Regione Sicilia
Renato Schifani, fratello minore, presidente della Regione Siciliana, non ha rilasciato dichiarazioni personali. Solo una nota del suo staff: «La famiglia chiede silenzio e rispetto».
E dire che Renato è abituato alle parole, ai microfoni… Chi era Renato Schifani? Avvocato, ex presidente del Senato, uno che la politica la conosce bene. Dal 2022 guida la Sicilia con il centrodestra, parlando di fondi europei, infrastrutture, emergenze ambientali. Sempre al centro della scena.
Ma ieri no. Ieri niente interviste, niente conferenze stampa. «È una ferita grossa», ha detto sottovoce l’assessore Marco Z., che gli è molto vicino. «Oggi non c’è il presidente, non c’è il politico. C’è solo un fratello che ha perso un fratello».
Renato e Rosario, il fratello morto, due vite diverse. Uno tra aule parlamentari e campagne elettorali. L’altro in laboratori pieni di cavi e grafici… Si incrociavano nei pranzi di famiglia, nelle estati al mare. Pochi scatti insieme, qualche ricordo condiviso dagli amici.
I funerali dovrebbero tenersi domani, ma l’orario non è stato ancora fissato. Palermo, intanto, si prepara. Qualcuno porterà fiori davanti all’università. Qualcun altro resterà in silenzio, come capita in queste occasioni…
E viene da pensare che la politica, per qualche giorno, si fermerà davvero. Perché certe notizie attraversano tutto: cariche, titoli, ruoli. E restano solo le persone. Due fratelli. Renato, il politico. Rosario, il professore. Uniti ora da un dolore di una vita insieme.