Argomenti trattati
Il commissariamento del Comune di Marano di Napoli non rappresenta un episodio isolato, ma è un chiaro segnale di un sistema che fatica a mantenere il controllo. La decisione del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di sciogliere il consiglio comunale e di affidare la gestione a una commissione straordinaria per diciotto mesi, merita una riflessione approfondita.
Si tratta di una crisi di governance che va oltre la semplice ingerenza della criminalità organizzata.
Le ingerenze della criminalità organizzata: una realtà scomoda
La criminalità organizzata non è un fenomeno marginale, ma una forza che si infiltra nelle amministrazioni locali, minando la loro integrità. Secondo i dati della Direzione Investigativa Antimafia, il numero di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose è in costante aumento. Marano è solo uno dei tanti esempi che dimostrano quanto sia penetrante questa piaga.
Spesso, i cittadini sono ignari delle dinamiche che regolano la loro vita pubblica. Non si tratta solo di un problema di ordine pubblico, ma di una questione di democrazia e partecipazione. La criminalità organizzata altera il gioco, influenzando le decisioni politiche e distorcendo la volontà popolare.
Un’analisi controcorrente della situazione
Il commissariamento non risolve il problema alla radice. In molti casi, può rivelarsi controproducente. Affidare la gestione a una commissione straordinaria potrebbe sembrare una soluzione efficace, ma non affronta le cause strutturali del fenomeno. La politica continua a proporre misure tampone piuttosto che strategie di lungo termine.
Questo tipo di intervento solleva interrogativi sulla responsabilità delle istituzioni locali. È semplice sciogliere un consiglio comunale, ma molto più difficile è costruire un’amministrazione trasparente e responsabile. I cittadini si trovano intrappolati in un circolo vizioso, dove la sfiducia nei confronti delle istituzioni cresce, alimentando ulteriormente il terreno di coltura per le mafie.
Conclusione disturbante ma necessaria
Il commissariamento del Comune di Marano è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Rappresenta un fallimento della politica e una sconfitta per la democrazia. Tuttavia, è necessario interrogarsi su cosa fare dopo. È fondamentale che le decisioni non vengano più prese altrove, ma che ci si impegni per costruire un futuro migliore.
La vera sfida consiste nel ripristinare la fiducia nelle istituzioni e garantire che i cittadini possano contare su un’amministrazione che lavora per il bene comune. È tempo di agire, prima che sia troppo tardi.