Milano, 19 gen. (Adnkronos) – "Tutto il percorso 'europeo' della Comi è stato caratterizzato, sin dall'inizio, da una gestione illecita del regime delle erogazioni da parte del Parlamento e da palese e consapevole violazione di tutte le regole scritte. Il suo comportamento processuale è stato solo apparentemente collaborativo, posto che tutte le use impostazioni difensive sono state smentite dagli atti".
E' uno dei passaggi delle motivazioni, circa 650 pagine, con cui i giudici del tribunale di Milano, lo scorso 2 ottobre, hanno condannato l'esponente politica di Forza Italia Lara Comi a quattro anni e due mesi nel processo ribattezzato 'Mensa dei poveri' che ha visto imputati politici e imprenditori per un presunto giro di tangenti.
Nel provvedimento, che nega le attenuanti generiche all'esponente politica, si evidenzia come "Comi e la sua famiglia hanno illecitamente incamerato nel tempo una parte dei profitti truffaldini, per la somma di 354.342,39 euro, e in più nel primo anno la madre della Comi ha usufruito di somme notevoli (oltre 120.000 euro) non erogabili stante il palese conflitto di interessi".
Per la corte, "il complesso del danno cagionato alle casse del Parlamento europeo, nel periodo precedente ai fatti per cui interviene condanna, è molto maggiore", perché deve tenersi conto del complesso dei rapporti contrattuali del primo periodo "(quasi 600.000 euro)" a cui vanno aggiunti i danni cagionati dai successivi rapporti contrattuali "la cui evanescenza, e la correlata necessità di approfondimenti, è stata messa in evidenza" dai giudici.