Roma, 30 giu. (Adnkronos) – "Facile parlare del 5%. Quando poi si deve decidere cosa ci facciamo, le cose si fanno molto più difficili. Non c'è soltanto il produttore di armamenti e l'utilizzatore, le forze armate. Dietro c'è un Paese, la sua burocrazia. L'iter degli acquisti richiede una lunga serie di passaggi. C'è tutto un mondo che dovrà raddoppiare la sua operatività.
E questo richiederà molto tempo. Ho qualche dubbio che il corpus amministrativo e burocratico sia in grado di attrezzarsi in cinque anni per gestire il doppio dei contratti. Lo dico sinceramente. Ci mette meno un'azienda a realizzare un nuovo stabilimento. Il problema è che non siamo lenti negli iter che assicurano trasparenza. Siamo lenti nel controllo". Lo afferma, in un'intervista a 'La Stampa' Giuseppe Cossiga, presidente di Aiad, la Federazione delle aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza di Confindustria, e di Mbda Italia, l'azienda del gruppo multinazionale europeo controllato da Airbus Group, Bae Systems e Leonardo che sviluppa e produce missili per le Forze Armate terrestri, navali e aeree.
"Sospetto -aggiunge- che questa volontà politica di Trump di dire '5 subito' sia dettata dall'industria americana: 'Se lo facciamo molto in fretta, ci prendiamo una bella fetta di questo mercato'. Questo è evidente". Quanto alla spesa da sostenere "noi aziende abbiamo stimato tra i 10 e gli 11 miliardi all'anno per una decina d'anni".