Un noto chef stellato italiano ha pubblicato un annuncio di lavoro per la ricerca di personale, fin qui nulla di strano se non fosse che i toni dell’annuncio fossero tutt’altro che nella norma, infatti è emersa più di una discriminazione nei confronti delle persone che non la pensavano come il titolare.
Il post ha fatto il giro d’Italia ed ha messo in cattiva luce lo chef che utilizza modi poco ortodossi per cercare lavoratori.
Paolo Cappuccio, ritornano i post pungenti per offrire impiego
Lo chef che è finito nell’occhio del ciclone è Paolo Cappuccio, noto cuoco di fama internazionale che è vanto della cucina italiana nel mondo.
Cappuccio non è nuovo ad uscite di questo tipo, infatti è spuntato sui social un annuncio di lavoro del 2020 dove emergevano discorsi discriminatori verso le persone che egli non desiderava avere nella sua cucina.
Il post in quel caso non ha fatto il giro del web perché è passato in secondo piano dato che si stava vivendo appieno il periodo del Covid e perché il politically correct non era ai livelli odierni.
Cosa recitava l’annuncio cancellato
Il post pubblicato su Facebook dallo chef in data 8 luglio cercava personale per la stagione invernale, in particolare pasticcieri e capi partita. Di seguito riportiamo il testo dell’annuncio tratto da TgCom24.mediaset.it
“Sono esclusi comunisti/fancazzisti. Master chef del cazzo ed affini. Persone con problemi … di orientamento sessuale”.
Il noto cuoco ha provato a difendersi, una volta che il post è diventato virale, sulle pagine del Corriere della Sera spiegando che si trattava di uno sfogo, in quanto è stufo di avere personale che non ha voglia di lavorare e non un attacco alle specifiche categorie di persone.
Secondo i decreti presenti nel nostro paese, pubblicare un annuncio di carattere discriminatorio può comportare sanzioni per la persona e/o l’azienda che lo pubblica.