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Sparatoria in un grattacielo a New York: morti e feriti, il killer è stato identificato

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La sparatoria nel centro finanziario di New York riapre le polemiche su armi incontrollate e fragilità psichiche non affrontate.

Un incubo metropolitano si è materializzato nel cuore pulsante di New York. Un grattacielo, simbolo di progresso e ambizione, è stato teatro di una sparatoria brutale che ha squarciato la tranquillità della metropoli. Tra le grida e il panico, proiettili vaganti hanno seminato morte e feriti, lasciando dietro di sé una scia di dolore e interrogativi. L’identità del killer è stata rivelata, aggiungendo un nuovo, agghiacciante tassello a questa tragedia.

New York, sparatoria in un grattacielo: morti e feriti

Il bilancio della tragedia è stato comunicato dal sindaco di New York, Eric Adams, durante una conferenza stampa: almeno cinque i morti, incluso l’aggressore, e sei i feriti, uno dei quali in condizioni critiche. Adams ha parlato di una nuova, insensata ondata di violenza che ha portato via quattro vite innocenti. La polizia, nel frattempo, continua le indagini per chiarire il movente, sottolineando che l’autore della strage presentava un passato segnato da disturbi mentali.

New York, sparatoria in un grattacielo: killer identificato

L’attacco è avvenuto alle 18:30, in piena ora di punta, quando il giovane ha raggiunto un edificio al numero 345 di Park Avenue, noto per ospitare le sedi di importanti istituzioni finanziarie e aziendali, come Blackstone, la National Football League (NFL), Deutsche Bank, JP Morgan e il Consolato d’Irlanda.

Il killer identificato come Shane Tamura, 27 anni, residente a Las Vegas ed ex atleta canadese di football, è stato trovato privo di vita all’interno di un grattacielo nel cuore di Manhattan, accanto a un fucile semiautomatico Ar-15 sporco di sangue. Pur trattandosi di una zona altamente sorvegliata, Tamura è riuscito a superare i controlli e ha aperto il fuoco contro l’agente in servizio alla sicurezza, un 36enne originario del Bangladesh, in attesa del primo figlio.

Successivamente, l’aggressore ha preso l’ascensore fino al trentatreesimo piano, dove si trovano gli uffici della Rudin Management, proprietaria dello stabile. Qui ha proseguito la sua azione armata, uccidendo altre quattro persone e ferendone gravemente sei, prima di togliersi la vita. Le autorità hanno confermato che l’uomo aveva attraversato in auto diversi Stati — dal Nevada fino a New York — portando con sé l’arma, un modello Palmetto State Armory Ar-15 modificato per aumentarne la potenza, in violazione della normativa vigente nello Stato di New York. Nella sua auto sarebbero stati trovati un revolver carico, munizioni, caricatori, farmaci e uno zaino, ma nessun esplosivo.