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Palermo: padre e figlio fermati per una sparatoria costata la vita a un uomo

Carcere

Padre e figlio sono in stato di fermo per la sparatoria avvenuta lunedì 26 febbraio a Sperone, in provincia di Palermo, costata la vita a Giancarlo Romano. Vediamo le evoluzioni delle indagini.

Un uomo e suo figlio sarebbero responsabili della morte del 37enne Giancarlo Romano, che ha perso la vita per una sparatori avvenuta a Palermo. Nella stessa, è rimasto ferito gravemente un secondo uomo, all’addome.

Sparatoria a Palermo

Lunedì 26 febbraio c’è stata una sparatoria nel quartiere Sperone di Palermo. Secondo le prime informazioni, la vittima e il ferito (Alessio Caruso) sarebbero stati raggiunti da diversi colpi di arma da fuoco e infatti sono stati rinvenuti dei bossoli di calibri diversi.

Sono iniziate subito le indagini per ricostruire la vicenda e le forze dell’ordine hanno fermato i probabili responsabili del gesto.

Questi avrebbero ucciso i due uomini dopo un inseguimento con pistole alla mano.

Fermati i responsabili della sparatoria di Palermo

A dare origine alla sparatoria sarebbe stata una lite fra padre, figlio e gli altri due uomini, tutti residenti nello stesso stabile in via XXVII maggio. Poi questa è rapidamente degenerata e appunto i due hanno estratto le pistole.

Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, Romano era già deceduto e per lui non c’è stato nulla da fare.

Stando alla ricostruzione, i responsabili avrebbero atteso i due uomini tendendogli un vero e proprio agguato sotto casa, sebbene la discussione in merito alla spartizione dei proventi delle scommesse clandestine, sarebbe iniziata in Corso dei Mille, prima della tragica resa dei conti.

Altri soggetti coinvolti nella sparatoria di Palermo

Gli inquirenti pensano che ci siano altre persone coinvolte nella sparatoria di Palermo. La polizia scientifica in effetti ha rinvenuto diversi calibri di bossoli.

Gli agenti hanno perquisito le abitazioni delle persone fermate per rafforzare la tesi del loro coinvolgimento, tuttavia si cercano altri complici.