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Sinner irriconoscibile contro Bublik? I 4 fattori dietro la sconfitta

sinner bublik

Jannik Sinner ha riconosciuto di dover recuperare a livello mentale. Ma cosa ha davvero inciso sulla sua prestazione? Ecco la spiegazione.

Doveva essere un match alla portata, invece si è trasformato in una delle prestazioni più opache dell’anno per Jannik Sinner. Contro un Bublik ispirato ma tutt’altro che imbattibile, l’altoatesino è apparso scarico, poco lucido e lontano dal livello che lo ha reso il numero uno al mondo. Una sconfitta che sorprende, ma che ha radici precise: ecco i 4 fattori chiave che hanno portato al ko dell’azzurro.

Sinner si ferma a Halle: il ko contro Bublik

Jannik Sinner saluta il torneo di Halle agli ottavi di finale, battuto da Alexander Bublik con il punteggio di 3-6, 6-3, 6-4. Alla sua seconda apparizione stagionale sull’erba, l’azzurro ha iniziato con autorità, conquistando il primo set, ma col passare dei giochi ha smarrito fluidità, incisività al servizio e sicurezza nei colpi.

Un calo che ha spianato la strada al talento estroso e disordinato — ma efficace — di un Bublik in giornata di grazia. La sconfitta non si spiega con una sola causa: è il risultato di una combinazione di elementi tecnici, fisici e mentali che meritano una riflessione in vista dell’appuntamento più importante della stagione su erba, Wimbledon.

Perché Sinner ha perso contro Bublik? I 4 motivi della sconfitta

L’erba resta, ad oggi, il terreno meno favorevole al gioco di Jannik Sinner. Una superficie che esalta chi sa agire d’anticipo, variare ritmo e accorciare lo scambio, e che penalizza invece chi, come l’altoatesino, predilige la costruzione paziente e le geometrie da fondo campo. Contro Bublik, si sono visti diversi segnali di disagio tecnico e tattico. Piedi spesso in ritardo, risposte poco incisive e qualche esitazione nelle sortite a rete hanno evidenziato come il feeling con il manto erboso sia ancora da costruire. L’erba non perdona ritardi o indecisioni, e richiede un tipo di gioco che Sinner sta ancora assimilando.

Dopo un primo set impeccabile — dominato grazie a un rendimento altissimo sia con la prima (88%) che con la seconda (71%) — l’inerzia è cambiata. Nel secondo parziale, la percentuale di punti vinti con la seconda è crollata al 40%, e nel terzo si è fermata al 44%, mentre la prima è scesa al 68%. Troppe seconde prevedibili e poco efficaci, su una superficie in cui la battuta ha un peso specifico determinante. Un aspetto su cui sarà fondamentale intervenire in vista di Wimbledon, dove la pressione su questo fondamentale aumenta.

L’avversario ha giocato una delle sue migliori partite dell’anno. Alexander Bublik è stato ispirato e concreto, capace di bilanciare il suo stile creativo con una gestione attenta del match. Con 36 vincenti — di cui 15 ace — e un mix continuo di slice, discese a rete e soluzioni imprevedibili, ha tolto certezze al gioco di Sinner. Il suo tennis, spesso caotico, ha trovato stavolta una sorprendente coerenza, impedendo all’azzurro di stabilire ritmo e controllo.

Nonostante questo finale, la stagione di Sinner è stata eccezionale e molto intensa. La finale del Roland Garros ha lasciato il segno, non solo per l’impegno fisico — oltre cinque ore di battaglia con Alcaraz — ma anche per il dispendio emotivo. A Halle, Sinner è apparso meno brillante del solito, non ancora pienamente rigenerato. Non si tratta, sicuramente, di una crisi di forma, ma di un momento di transizione da gestire con attenzione. Ora, dieci giorni di riposo prima di concentrarsi su Wimbledon, con un obiettivo chiaro: lasciarsi alle spalle le scorie della sconfitta al Roland Garros.

“Questa partita è diversa rispetto a quella persa al Roland Garros. Ma sono in un certo senso soddisfatto, perché giocando due gare ho provato tutto ciò che dovevo. Poi è chiaro giocare un po’ di più sarebbe stato meglio, perché se avessi vinto più partite avrei preparato meglio Wimbledon, ma ora devo pensare a rigenerarmi sia fisicamente che mentalmente. Mi servirà. C’è ancora una settimana per prepararsi. Quindi mi prenderò un po’ di pausa che onestamente mi farà bene“, ha dichiarato il numero uno al mondo dopo la sconfitta.

Il nuovo colore della maglia di Sinner e la superstizione sui social

Alcuni utenti sui social hanno attribuito al cambio di maglia — caratterizzata da una tonalità verde tenue simile a quella delle pareti o del tabellone — un’influenza negativa sulle recenti prestazioni di Sinner.

“È sempre questo dannato completo”, scrive un utente su X.

Sebbene si tratti più di una curiosità o di una superstizione che di una vera analisi tecnica, l’eco di queste discussioni sui social riflette quanto, nel mondo dello sport, si cerchino spesso spiegazioni anche al di fuori del campo.