> > Bimbo di 10 anni ucciso da una granata a Pordenone: condannato il nonno

Bimbo di 10 anni ucciso da una granata a Pordenone: condannato il nonno

esplosione granata pordenone

Nel settembre 2023, un bambino di 10 anni morì in provincia di Pordenone per l’esplosione di una granata. Oggi, 14 novembre 2025, arriva la condanna.

Nel settembre 2023, a Vivaro (Pordenone), il piccolo Gabriele Cesaratto, 10 anni, morì in seguito all’esplosione di una granata raccolta dal nonno in un’area militare dei Magredi e portata nella sua officina. Oggi è arrivata condanna.

La morte del bimbo di 10 anni a Pordenone

Nel settembre 2023, il piccolo Gabriele Cesaratto perse tragicamente la vita a soli 10 anni a Vivaro, in provincia di Pordenone, a seguito dell’esplosione di una granata.

L’ordigno, una GTG da 40 mm utilizzata per i lanciagranate durante esercitazioni militari, sarebbe stato recuperato dal nonno in un’area militare dei Magredi e portato nella sua officina.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il bambino, incuriosito mentre si trovava nel laboratorio, avrebbe raccolto la granata da terra facendola cadere accidentalmente, provocando la deflagrazione immediata e fatale.

Le successive verifiche avrebbe individuato altri due ordigni: uno sequestrato e fatto brillare dagli artificieri nell’officina, e un altro disinnescato durante una bonifica dell’area del poligono.

Pordenone, bimbo di 10 anni muore per l’esplosione di una granata: condannato il nonno

Il nonno, Silvio Cesaratto, 74 anni, è stato condannato dal gup di Pordenone Milena Granata a sei mesi di reclusione con pena sospesa per omicidio colposo.

La Procura ha contestato la sua imprudenza per aver permesso al nipote di accedere a un luogo in cui erano stati depositati reperti militari, mentre l’accusa di detenzione di armi esplodenti è stata archiviata, poiché l’uomo non era consapevole della pericolosità dell’ordigno.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Paolo Dell’Agnolo, ha sottolineato la responsabilità dell’amministrazione militare nella mancata bonifica dell’area e l’assenza di segnali di pericolo, sostenendo che il pensionato non poteva prevedere la presenza di ordigni attivi. Ora, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza, sarà valutata l’eventuale possibilità di presentare ricorso in Appello.