Roma, 27 nov. (Adnkronos) – Nella settimana dal 17 al 21 novembre, il Porto di Civitavecchia ha ospitato una grande esercitazione europea e una simulazione su larga scala finalizzate a migliorare il coordinamento e la collaborazione tra i servizi di emergenza in tutta Europa. Oltre 100 partecipanti provenienti da 15 Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen hanno preso parte alle attività, incentrate su una sperimentazione tecnologica e sulla valutazione delle procedure operative, organizzate nell’ambito del programma Euccs Preparation, che sta predisponendo l’istituzione del Sistema Europeo di Comunicazioni Critiche (Euccs).
L’esercitazione è stata organizzata dal Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale- Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e Servizio per le Telecomunicazioni, e ha visto la partecipazione di personale dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Guardia Costiera- Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Protezione civile e Croce Rossa Italiana.
Sono stati coinvolti numerosi attori: 24 operatori sul campo (12 agenti della Polizia di Stato, 5 vigili del fuoco e 7 soccorritori), 13 membri di equipaggi marittimi e aerei, 19 ulteriori operatori del Operational Procedures Team, 9 team di gestione del National Testbed, 11 osservatori e 14 Funzionari di polizia e soccorso provenienti da Norvegia, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, dalla Direzione Generale Affari Interni della Commissione Europea e da agenzie europee quali Europol e Frontex. Sono state impiegate complessivamente 3 motovedette della Guardia di Finanza, 2 della Guardia Costiera- Capitaneria di Porto di Civitavecchia, 1 dell’Arma dei Carabinieri, 1 elicottero ciascuno dei Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia di Stato, nonché numerosi mezzi terrestri e gli uffici delle Forze di Polizia ed Enti di soccorso del porto laziale. Lo scenario principale ha ricreato una situazione comune nella regione: l’intercettazione di un’imbarcazione sospettata di traffico di migranti nel Mediterraneo.
Altri incidenti sono stati simulati — un incidente stradale, una contaminazione da materiali pericolosi, un’emergenza medica complessa e attività di sorveglianza transfrontaliera — hanno permesso ai partecipanti di testare come diverse tecnologie critiche di comunicazione mobile a banda larga potessero supportare procedure operative inter-agenzia e transfrontaliere in una varietà di situazioni reali. Tre sale operative separate, ciascuna attiva da un diverso Paese, sono state attivate per simulare un coordinamento internazionale realistico.
L’obiettivo dei Euccs Preparation Pilot Trials è testare come i nuovi strumenti di comunicazione mobile a banda larga Mission Critical possano supportare la mobilità operativa sul campo in condizioni e scenari reali. Gli standard di comunicazione fondamentali sono i 3GPP Mission Critical Services, che consentiranno ai diversi Paesi europei di acquisire e gestire i propri sistemi e interconnetterli. L’obiettivo è interconnettere questi sistemi per consentire la Operational Mobility degli operatori, garantendo una risposta coordinata nelle attività di contrasto alla criminalità e nelle operazioni di salvataggio. La Operational Mobility permette agli operatori di utilizzare le comunicazioni mobili ovunque si trovino, ogni volta che abbiano bisogno di comunicare e con chiunque richieda la loro collaborazione. Questi nuovi strumenti sono in grado di trasmettere voce, immagini e dati operativi in tempo reale tra le squadre impegnate in complesse situazioni di risposta reale, come simulato nello scenario. È fondamentale comprendere che avere le sole funzionalità tecniche non è sufficiente.
Occorre anche capire come le procedure operative standard verranno supportate da questa tecnologia, come tali procedure potrebbero modificarsi grazie alle nuove capacità e come la tecnologia, a sua volta, potrebbe dover adattarsi per garantire il corretto funzionamento delle procedure. È inoltre essenziale comprendere come la comunità europea dell’emergenza potrà usare questa tecnologia nella pratica. La tecnologia deve supportare il lavoro degli operatori, non ostacolarlo. Gli operatori hanno bisogno di strumenti pensati attorno al modo in cui si lavora realmente nelle situazioni di crisi. Gli osservatori hanno valutato il flusso di informazioni tra le agenzie, i rischi di sovraccarico informativo, la qualità del coordinamento e la robustezza dei sistemi utilizzati in condizioni operative reali, dove la copertura e i servizi delle reti mobili possono essere critici.
I risultati di questa esercitazione contribuiranno a definire le future procedure operative europee per le risposte di emergenza transfrontaliere e guideranno i miglioramenti alle tecnologie utilizzate dai servizi di sicurezza pubblica. Aiuteranno anche a migliorare la maturità delle soluzioni tecniche, fornendo feedback preziosi ai contraenti. Questa esercitazione ha utilizzato soluzioni interconnesse fornite da Leonardo e Frequentis. Una seconda esercitazione su larga scala, prevista per marzo 2026, testerà le soluzioni interconnesse di Airbus e Teltronic. Tutto ciò avvicina l’Europa alla realizzazione di un sistema unificato, sicuro e resiliente di comunicazione di emergenza: lo European Critical Communication System (Euccs).