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Nel suggestivo scenario di Roma, si è svolta la terza edizione del Premio internazionale eccellenza del Mediterraneo. Questo evento ha conquistato un posto di rilievo nel panorama culturale e diplomatico italiano. Ideato dal giornalista Dündar Kesapli, presidente dell’Associazione dei giornalisti del Mediterraneo, il premio è diventato un simbolo di dialogo interculturale.
I fatti<\/h2>
Kesapli, costruttore di ponti tra diverse culture, ha condiviso con LaPresse la sua visione: “Il Mediterraneo non è solo un mare che divide, ma un mare che unisce”. Questa convinzione ha dato vita a un evento che, attraverso il linguaggio universale della cultura, dello sport e dell’arte, promuove valori di pace, solidarietà e cooperazione.
Il laboratorio di diplomazia culturale
Il Premio Eccellenza del Mediterraneo non è una semplice cerimonia di premiazione, ma un laboratorio di diplomazia culturale. Rappresentanti istituzionali, ambasciatori, artisti, atleti e giornalisti si riuniscono per celebrare l’impegno reciproco verso un ideale comune. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di delegazioni provenienti da dodici Paesi, sostenuta da importanti istituzioni come il Ministero della Cultura e il Coni.
Tributo alla musica e ai giovani talenti
Il premio di quest’anno ha reso omaggio a Luciano Pavarotti, figura emblematica della musica, simbolo di bellezza e passione. La celebrazione è avvenuta in collaborazione con la Fondazione Pavarotti, evidenziando così l’importanza della cultura nella promozione della pace.
Investire nei giovani
Un aspetto fondamentale del Premio è la sezione dedicata ai giovani talenti del Mediterraneo. Dündar Kesapli ha espresso la sua convinzione che investire nei giovani significhi investire nel futuro e nella pace. “Sono loro a dover costruire un domani fondato sulla cultura e non sul conflitto”, ha affermato. Questo premio offre ai ragazzi e alle ragazze l’opportunità di far conoscere il proprio talento e di comprendere la responsabilità sociale che ogni percorso di successo implica.
Un futuro di speranza e collaborazione
Grazie alla visione di Dündar Kesapli e all’impegno dell’Associazione dei Giornalisti del Mediterraneo, Roma si è affermata come un crocevia di diplomazia, sport e solidarietà. “Vedere artisti, atleti e ambasciatori unirsi per un ideale comune dimostra che la pace è ancora possibile”, ha dichiarato Kesapli, visibilmente emozionato durante l’evento.
Il Premio si propone di diventare sempre più internazionale e itinerante, con l’obiettivo di visitare ogni anno una nuova capitale del Mediterraneo. Questa iniziativa rappresenta un viaggio simbolico attraverso culture e popoli, trasmettendo un messaggio universale: “Il Mediterraneo è la culla della civiltà e il cuore del futuro. Se si impara ad ascoltarsi, sarà realmente il mare che unisce.”