Il cuore della diplomazia europea è al centro di un’inchiesta giudiziaria: Federica Mogherini, Stefano Sannino e Cesare Zegretti sono stati coinvolti in un’indagine della Procura europea per presunte irregolarità nell’uso dei fondi destinati alla formazione dei giovani diplomatici dell’Ue. Le accuse, che spaziano da frode negli appalti a corruzione e conflitto di interessi, hanno portato a perquisizioni mirate al Servizio europeo per l’azione esterna e al Collegio d’Europa, scuotendo il panorama politico comunitario.
Presunta frode ai danni dell’Ue: proseguono le indagini
L’ex Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri e attuale rettrice del Collegio d’Europa, Federica Mogherini, è tra i principali protagonisti dell’inchiesta. Nata a Roma nel 1973 e figlia del regista Flavio Mogherini, ha una lunga carriera politica iniziata nella FGCI e proseguita nei Democratici di Sinistra e nel Partito Democratico. È stata Ministro degli Esteri nel governo Renzi, prima donna e più giovane a ricoprire il ruolo dopo Susanna Agnelli ed Emma Bonino, e ha ricoperto incarichi chiave nell’Assemblea parlamentare della Nato e nella politica estera dell’Ue.
Le indagini si concentrano su presunti “forti sospetti” di irregolarità legate a un appalto per la nuova Accademia diplomatica europea, che avrebbero potuto dare al Collegio informazioni privilegiate sui criteri di selezione del bando prima della pubblicazione ufficiale. La vicenda ha subito acceso un dibattito politico e mediatico, con reazioni dall’Italia e dall’estero. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato: “L’Ue preferisce ignorare i propri problemi di corruzione mentre continua a fare la morale agli altri”, mentre l’Ungheria, tramite Zoltan Kovacs, ha ironizzato su X definendo la situazione “una serie poliziesca” più che “un’Unione funzionante”.
Presunta frode ai danni dell’Ue: Federica Mogherini e gli altri indagati rilasciati dopo l’interrogatorio
Come riportato da Rai News, dopo gli interrogatori condotti dalla polizia federale delle Fiandre occidentali, Federica Mogherini, Stefano Sannino e Cesare Zegretti sono stati rilasciati nella notte, come comunicato dalla Procura europea (EPPO). I tre, coinvolti in un’indagine su presunte frodi nell’utilizzo di fondi destinati ai giovani diplomatici europei, erano stati fermati per sospetti di frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.
Secondo i magistrati, “dopo essere stati ascoltati dalla polizia giudiziaria federale belga, i tre indagati sono stati formalmente informati delle accuse a loro carico”. Il rilascio sarebbe avvenuto poiché non sono ritenuti a rischio di fuga. Anche gli altri due fermati, Sannino e Zegretti, avrebbero lasciato la detenzione senza alcuna misura cautelare.
Le perquisizioni hanno interessato sia il Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) sia il Collegio d’Europa a Bruges, istituto da cui Mogherini guida dal 2020 la formazione dei futuri diplomatici dell’Ue. Le operazioni avrebbero incluso sequestri di documenti e supporti informatici, così come controlli nelle abitazioni private e nelle aule del Collegio. Come ha precisato il Collegio stesso, c’è stata “piena collaborazione con le autorità” e l’istituto ha ribadito il proprio impegno ai “più elevati standard di integrità e correttezza”, assicurando la continuità delle attività.