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Basta censura: in tutta Italia proteste e manifestazioni davanti alle sedi RAI contro

Stop alla censura: proteste in tutta Italia davanti alle sedi RAI

Davanti alle sedi RAI di tutta Italia ci sono state proteste per il comunicato dell'AD Sergio, dopo gli appelli dei cantanti prima e dopo il Festival

È iniziato la scorsa settimana il moto di protesta contro la RAI, in seguito a quanto successo durante la puntata post Sanremo di Domenica In. Durante la trasmissione di punta del pomeriggio domenicale RAI, infatti, è stato letto dalla conduttrice Mara Venier un comunicato dell’AD Roberto Sergio che proclamava la massima solidarietà verso Israele.

Il comunicato ha creato immediatamente dissenso soprattutto poiché nato presumibilmente in risposta a quello che è stato poi etichettato come “caso Ghali” ovvero l’appello allo “stop al genocidio” lanciato dal cantante durante il Festival della Canzone Italiana. Ad alimentare ancora di più le proteste del pubblico, che durante questa settimana ha dato il via a numerose manifestazioni durante le sedi RAI di tutta Italia, è stata anche la censura contro Dargen D’Amico, interrotto durante la trasmissione di Venier mentre esprimeva un concetto sulla situazione degli immigrati nel nostro Paese.

Proteste davanti alle sedi RAI dopo quanto accaduto la scorsa settimana a Domenica In

Roma, Trieste, Perugia, ma anche Milano, Torino, Verona e Palermo: si sono diffuse in tutta Italia, sempre di fronte alle sedi della RAI, le proteste contro il comunicato dell’amministratore delegato Roberto Sergio in seguito agli appelli lanciati da alcuni cantanti durante il Festival di Sanremo.

Durante le manifestazioni, che in alcuni casi, come quello di Napoli, hanno scatenato reazioni forti da parte delle forze dell’ordine, si sono alzati contro la Radio Televisione Italiana diversi cori sia contro il supporto per Israele dichiarato unilateralmente durante il comunicato letto a Domenica In, sia contro il genocidio e la censura verso determinati temi sulla tv pubblica. Solo a Roma sono stati oltre cinquemila a presentarsi alle manifestazioni alla sede di via Teulada, ma in tutta Italia la partecipazione alle proteste, tutte al grido di “Stop al genocidio” e di “Cessate il fuoco”.

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Basta censura e stop al genocidio: da Roma a Milano proteste alla RAI e comunicato dei dipendenti

Anche i dipendenti RAI hanno fatto sentire la propria voce diffondendo, in maniera anonima, un comunicato per dissociarsi da quello pro-Israele letto da Mara Venier durante la sua trasmissione di domenica scorsa. Nel documento diffuso durante questa settimana è stato sottolineato in modo particolare come le parole dell’AD Roberto Sergio non fossero affatto l’opinione di tutti i lavoratori RAI, ribadendo lo stesso appello “Stop al genocidio” già lanciato dal cantante Ghali dal palco dell’Ariston.

È stato proprio in seguito ai messaggi lanciati durante la settimana del Festival, come quello per il “Cessate il fuoco” fatto dal cantante Dargen D’Amico, che è stato diffuso il comunicato dell’amministratore delegato di viale Mazzini, che a sua volta ha dato il via alla serie di manifestazioni di protesta contro la censura messa in atto dalla RAI verso temi politici ritenuti scomodi.

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